Se sei mamma le conosci anche tu: sono le mamme impiccione, quelle che “come fai sbagli”, oppure ogni tanto sei una di loro. Sii sincera, capita anche a me di intromettermi qualche volta, lo ammetto.

Tutto inizia con la pancia

Veramente tutto inizia prima della pancia, quando un bel giorno quella tua amica già mamma ti chiede candidamente “E voi, figli niente?”. Ed è lì che si avviano le intromissioni e i consigli non richiesti. E se rispondi “Beh, in realtà ci stiamo provando…” commetti un gravissimo errore! Perché se la tua interlocutrice è una mamma impicciona ti insegnerà tutto: dall’alimentazione, agli integratori, alle posizioni migliori per concepire. Un trionfo di suggerimenti che non volevi.

E se annunci il lieto evento? Preparati, ti diranno di farti seguire di più o di meno a seconda delle scuole di pensiero che vanno da “la gravidanza non è una malattia” a “io farei quel super mega esame preventivo, è rischioso ma meglio star tranquilli”. E sarà il caos soprattutto se sei un po’ ipocondriaca già per conto tuo.

Poi si passa all’allattamento

Ce l’hai fatta. Il pupo è nato e sta bene, nonostante i consigli delle mamme impiccione. Adesso però c’è un nuovo livello da superare e ti senti già abbondantemente Super Mario, anche perché hai appena partorito e ti vesti più o meno con la sua stessa eleganza.

Il livello “allattamento” è uno dei più difficili da superare mantenendo un minimo di serenità mentale. E allatti poco, e allatti troppo, e insisti, e desisti, e come è possibile che proprio tu non ci riesca, e ti rendi conto che senza il tuo latte non avrà gli anticorpi necessari?

Ti avevo avvisata, è il livello più difficile, ma il tempo è galantuomo e lo svezzamento arriva in fretta. Ma lo svezzamento è un altro ostacolo perché tutte ti diranno come hanno fatto loro e nessuna ha fatto alla stessa maniera dell’altra quindi non confidare nella statistica, sei spacciata!

E della salute non vogliamo parlare?

Lo copri troppo, lo copri troppo poco, gli dai troppe medicine, il mio fino a tre anni non ha mai preso un antibiotico, e l’omeopatia, e la fitoterapia (dei vaccini non dico niente, altrimenti perdo la vena ironica), e si deve temprare, e non si deve ammalare.

Anche in questo caso abbiamo le mamme dal consiglio facile quando magari tu, con il tuo primo bimbo che sta male e ti guarda con gli occhietti lucidi e il respiro affannoso, avresti bisogno solo ed esclusivamente di un abbraccio e di una frase, solo quella “so bene come ti senti, coraggio!”. Quelli legati alle malattie sono i momenti giusti per operare una scrematura delle frequentazioni, tanto per alleviare almeno una sofferenza.

Lieto fine: sviluppi gli anticorpi

È faticoso, a tratti snervante, ma alla fine ti assicuro che ce la farai. Ti verranno gli anticorpi alle mamme impiccione e riuscirai a schivarle come faceva Alberto Tomba con le porte dello slalom gigante (se non sai chi sia Alberto Tomba vuol dire che sei una mamma giovanissima e allora doppio in bocca al lupo con le impiccione, che con te saranno saccenti il doppio).

Smetterai di ascoltarle riducendo i loro pareri a rumori di sottofondo, oppure adotterai un metodo più aggressivo e ne manderai qualcuna a quel paese, sperando forte forte che le altre la seguano.