Cos’è da maschi? E cos’è da femmine? Giocattoli, colori dei vestiti e sogni lavorativi, è molto probabile che anche i bambini più piccoli distinguano già in maniera netta, e spesso limitante, quali sono le cose adatte a lui o a lei.

Sono la mamma di due maschietti e ci tengo molto all’azzeramento o quasi degli stereotipi coi miei figli, mi spiacerebbe limitassero i loro sogni e le loro ambizioni soltanto perché “ballare è una cosa da femmina” oppure “cucinare è una questione da mamme”.

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E allora come al solito, racconterò qui quel che facciamo noi e quel che ho visto tra asilo nido e scuola materna (la nostra esperienza scolastica per ora si ferma qui).

Mamma e papà

Inutile dirlo, l’esempio è la prima strada da percorrere. A casa nostra le cose vanno così: io mi occupo di pulizie e biancheria, mio marito della cucina e della spesa e in tandem ci occupiamo della cura dei bambini (ci dividiamo proprio tutte le mansioni dal portarli a scuola al cambiare i pannolini, dai bagnetti all’alimentazione passando anche per gli interventi educativi).

Insomma qui cucinare è una cosa da papà e pulire è una cosa da mamme ma loro non disdegnano di dare una mano a me o al padre. Sia mamma che papà lavorano poi e più o meno fanno lo stesso mestiere. Insomma ci sono ampi spazi di miglioramento ma ci si prova.

Giochi e TV

Nonostante siamo una famiglia senza auto, le macchinine sono le regine delle scatole dei giochi, insieme alle costruzioni. Ma spesso mio figlio di quasi 5 anni gioca a fare il papà replicando le cure di suo padre sull’orsetto della nanna. E il fratellino lo imita, sia con le macchinine che con l’orsetto.

La TV secondo me ci viene incontro nella battaglia agli stereotipi e faccio un esempio. Se siete mamme di bimbi piccoli come i miei vi ricorderete i Mini Pony. La serie dei piccoli cavallini colorati negli anni ha subito un deciso restiling e adesso si chia My Little Pony, i protagonisti sono molto meno melensi e le storie possono interessare bimbi e bimbe.

Ma ce ne sono tanti altri con piccole protagoniste ormai idoli anche dei maschietti, avete presente Peppa Pig? Anche su questo ci sono ampi margini di miglioramento ma l’evoluzione è evidente.

Scuola e amichetti

Finora tra nido e materna abbiamo avuto grandi soddisfazioni. I nidi della nostra città, Torino, hanno solitamente una stanza attrezzata che si chiama “casetta”, ci sono giocattoli che riproducono il menage casalingo come asse da stiro, stendipanni, passeggini, cucine, lavatrici e cose simili. E ci giocano tutti, maschietti e femminucce. Anche alla materna abbiamo angoli attrezzati così e i bambini, senza distinzione sembrano gradire parecchio.

Veniamo alla nota per me dolente: gli amichetti. È grazie a loro che un bel giorno mio figlio è tornato a casa e mi ha detto “quel cartone mamma non lo guardo più, è da femmine!” Ci sono rimasta male ma è così, gli stereotipi prima o poi arrivano e potrebbero anche limitare pesantemente il futuro dei nostri figli. E se per caso fossi la mamma del nuovo Roberto Bolle e a causa di un amichetto mio figlio rinunciasse alla danza, che al momento sembra una delle cose che lo interessano di più?

L’unica soluzione è ascoltare e spiegare con pazienza, sperando le cose migliorino sempre di più.