La nascita di un figlio non riguarda soltanto le mamme, ci sono anche i papà! Padri sempre più high care che capiscono quanto sia importante la propria presenza fin dai primi mesi di vita del piccolo, che apprezzano la ricchezza di questa presenza. E allora vediamo come e quanto i padri italiani possono accudire in prima persona un figlio piccolo.
Paternità obbligatoria
Purtroppo nel nostro paese, mentre la maternità obbligatoria è pari a cinque mesi (uno o due mesi prima del parto, quattro o tre mesi dopo), per i padri è previsto un periodo di astensione obbligatoria che non esito a definire “ridicolo”. Nel 2017, infatti, la paternità obbligatoria ammonta a soli due giorni, da fruire entro i primi cinque mesi di vita del figlio.
Due giorni, quattro nel 2018, contro le nove settimane previste per i padri in Finlandia o addirittura tredici in Islanda. Lasciando da parte i paesi nordici, evolutissimi in termini di partecipazione dei padri all’accudimento, possiamo citare comunque le cinque settimane di paternità obbligatoria per il Portogallo e le dieci settimane concesse in Slovenia.
E se un papà italiano volesse godersi le prime settimane con il figlio neonato? L’unica strategia è quella di accumulare ferie fino al lieto evento e confidare in un datore di lavoro comprensivo. Così fece mio marito quando nacque il nostro primo figlio. Passammo due meravigliose settimane tutti insieme, rinunciando a parte delle ferie dell’estate precedente.
Congedo parentale per i papà
Una alternativa alle ferie, ma più onerosa dal punto di vista economico, è il congedo parentale.
Mentre le mamme possono fruire del congedo parentale o maternità facoltativa, a partire dal quarto o quinto mese di vita del piccolo (a seconda dell’ingresso in maternità obbligatoria uno o due mesi prima del parto), i padri possono utilizzare il congedo parentale fin dalla nascita del piccolo.
Di seguito le regole del congedo parentale per i padri:
- il congedo, come detto, può essere utilizzato fin dalla nascita del piccolo;
- l’astensione continuativa o frazionata (anche in giorni o in ore) non può superare i 7 mesi;
- l’astensione non può superare complessivamente gli 11 mesi tra madre e padre;
- lo stipendio ammonta al 30% se l’astensione viene utilizzata entro i primi 6 anni di vita del bambino (limite che sale a 8 anni in casi di grave disagio economico);
- non si riceve alcuno stipendio se l’astensione viene utilizzata tra i 6 e i 12 anni del bambino, età massima per fruire del congedo parentale.
Domanda di congedo parentale
Come detto il congedo parentale può essere richiesto, dai lavoratori dipendenti, anche frazionato in mesi, giorni o addirittura ore (si pensi ad una riunione a scuola, una recita scolastica o una visita medica, tutte attività per le quali non è necessario utilizzare un’intera giornata).
La domanda va fatta online, prima che inizi il periodo di astensione, quindi bisogna organizzarsi per tempo.
Tre le modalità di accesso al modulo:
- direttamente online sul sito INPS, ovviamente bisogna essere in possesso delle relative credenziali;
- chiamando il contact center INPS;
- rivolgendosi a CAF o patronati.
Un consiglio ai papà
Il mio consiglio spassionato ai papà è quello di esserci. Di usare ferie e congedi per stare accanto alla vostra compagna nelle prime settimane di vita del piccolo e in seguito di esserci per periodi anche brevi ma intensi. Periodi di profonda conoscenza che sono utili ai vostri bambini e prima ancora a voi.