Qualcosa cambia tra l’avere un figlio o tre, qualcosa che va oltre al semplice numero di bambini che abbiamo intorno. Chi ha un solo bambino si sente spesso chiedere: “state pensando al secondo?”, quando però si arriva alla terza gravidanza, le domande diventano un po’ più sconcertate “un altro??”.
Oggi paliamo delle domande scomode che ogni mamma di un figlio unico si è sentita rivolgere almeno una volta!
A quando il secondo?
Il Grande Classico. Praticamente dal momento in cui sei uscita dall’ospedale qualcuno inizierà a chiederti se vuoi fermarti lì, dopo pochi mesi inizieranno le domande più o meno dirette finché quando il bambino supera il primo anno di vita ti chiederanno direttamente “e il secondo?”
Tuo figlio si relaziona con gli altri bambini?
Alcune persone sono convinte che non avendo fratelli, il figlio unico non sappia relazionarsi con altri bambini. Questa è una domanda abbastanza inutile perché sia che il tuo bambino vada all’asilo o che semplicemente vada al parco, o giochi con cugini o i figli dei tuoi amici, fino a circa tre anni i bambini non si relazionano in una forma sociale, affidandosi esclusivamente all’affetto delle figure di riferimento.
Non hai paura che passi troppo tempo da solo?
Questa è una variante della domanda precedente, nella primissima infanzia ciò che è importante è un affetto sicuro, il resto verrà da sé.
Non è viziato?
Visto che hai un solo figlio, molti penseranno che è viziato e che tu sia incapace di negargli qualcosa.
Non hai paura che diventi un tiranno capriccioso e dipendente?
L’amore non vizia. L’educazione che impartirai è sempre la medesima, sia che tu abbia un bambino o mille. Ciò che cambia è il tempo che potrai dedicare ad ognuno, approfitta di questo vantaggio.
Quali domande scomode ti sei sentita rivolgere? Condividile con noi!