Da genitori è normale trovarsi davanti a scelte difficili che riguardano la salute, l’educazione e la vita dei nostri bambini.
L’aspetto più complicato per me, da mamma, è proprio questo: essere responsabile della felicità e del benessere dei miei figli, cercando sempre di scegliere il meglio per loro (cosa che temo mi rinfacceranno durante quel lungo periodo buio chiamato adolescenza…).
Una delle prime decisioni controverse che dovremo prendere è se mandare o meno nostro figlio all’asilo nido.
Cerchiamo insieme di affrontare vantaggi e svantaggi di questa scelta che poi, a guardare bene, ogni lato positivo racchiude in sé anche un aspetto negativo e viceversa.
I vantaggi dell’asilo nido sono:
1) La socializzazione in tenera età.
Imparare a stare in relazione con altre persone già da piccoli aiuta il nostro bimbo a sviluppare la socialità. Questo aspetto, fortemente positivo, potrebbe anche essere rimandato al momento della scuola materna. In più, fino a circa 2 anni, i bambini hanno la tendenza a giocare soli e non in gruppo. Vero è che certe amicizie che nascono in questo periodo restano indelebili dentro di noi. Ne è la prova Dario, mio figlio di 4 anni, che ancora si ricorda dei suoi amichetti del nido.
2) Abitudine al rispetto delle regole.
Frequentare l’asilo nido sarà un aiuto per nostro figlio che avrà, così, meno difficoltà sia a inserirsi che a rispettare i ritmi e le regole della scuola materna.
Dobbiamo ricordarci però che non tutti i bambini sono uguali e potrebbero presentarsi in ogni caso momenti difficili, in più a 3 anni un bimbo ha maggiori strumenti e capacità di relazione rispetto a quando ha solo pochi mesi.
3) Lo sviluppo dell’autonomia.
All’asilo nido viene favorita e incoraggiata, per quanto possibile, l’autonomia di ogni bambino. L’autonomia è importante sia per lo sviluppo cognitivo che emotivo, ma anche in questo caso si può sempre attendere il momento della scuola materna.
4) Imparare a relazionarsi con altri adulti.
Le educatrici del nido sono professioniste che si prendono cura di nostro figlio che impara così a fidarsi e relazionarsi con altri adulti. Adulti che non sono mamma, papà o i nonni.
Questo aspetto della vita di nostro figlio potrebbe essere sviluppato anche in modi diversi. Penso ad esempio a chi affida i bambini a una baby sitter, alla zia, a un’amica.
5) Lo sviluppo sensoriale del bambino.
I programmi dell’asilo nido sono incentrati su giochi, laboratori, disegni e lavoretti che prevedono l’utilizzo di tutti e cinque i sensi. Pitturare, travasare, assaggiare, riempire, tagliare, svuotare, imbrattare, odorare: sono solo alcune delle attività che i miei figli hanno svolto al nido, ma l’elenco sarebbe molto più lungo.
Per favorire comunque lo sviluppo sensoriale del bambino non frequentante l’asilo nido una mamma dovrebbe lasciarlo sperimentare a casa o preparare attività pensate proprio a questo scopo. Sono sicura che tra di voi ci sono mamme così brave da farlo, io però non ci riuscirei mai.
Gli svantaggi dell’asilo nido sono:
1) Le malattie.
Il primo anno di asilo nido i bambini si ammalano parecchio o, almeno, così succede alla maggior parte dei bimbi. Il peggio sarà che anche voi, probabilmente, vi ammalerete. E quando dico parecchio, intendo veramente troppo spesso.
In più va tenuto conto che a pochi mesi è difficile capire l’intensità del dolore di nostro figlio o cosa esattamente gli faccia male.
Se sceglierete di rimandare e aspettare non cambierà di tanto e, il primo anno di scuola materna, il vostro amore si ammalerà troppo spesso rispetto a quanto ci è dato sopportare, mentre chi ha già frequentato il nido sarà meno soggetto a ammalarsi.
2) Il doloroso momento della separazione tra mamma e bimbo.
Un bambino di pochi mesi, per quanto l’inserimento sia graduale e lento, vivrà comunque un piccolo abbandono quando la mamma si alzerà e uscirà dalla porta della sezione del nido.
Il momento della separazione è faticoso e doloroso. Ho visto tante mamme dietro quella porta stringersi le mani per resistere dalla tentazione di aprirla e correre dentro a recuperare il loro amore più grande.
Dovrete essere convinte che state facendo la scelta giusta perché la vostra tranquillità si trasmetterà anche a vostro figlio e questo momento, all’inizio straziante, diventerà, poco a poco, un tenerissimo arrivederci.
3) Le frustrazioni arrivano troppo presto.
Da adulti sappiamo che è normale incontrare persone che ci piacciono e altre no, persone gentili e altre prepotenti. A un bambino piccolo capiterà esattamente la stessa cosa, ma la sua capacità di fare fronte alle difficoltà è sicuramente ridotta.
Questo aspetto negativo assume però una valenza positiva se pensiamo che così il bambino impara a confrontarsi con le situazioni spiacevoli della vita in tenera età.
Come sempre non esistono regole valide per tutti. Proprio per questo si tratta di una scelta personale non discutibile e che risponde a semplici domande che dovremmo porci ogni giorno: “Cosa è meglio per mio figlio? E cosa è meglio per me come mamma e come donna?”.
Alla fine non conta se sceglieremo o no di mandarlo all’asilo nido, purché questa decisione sia presa con serenità.
Serenità e consapevolezza di essere responsabili della felicità del nostro amore più grande, ma anche che “ci sono due cose durature che possiamo lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali.”
Ali per volare e radici per tornare… di più, alla fine, non possiamo fare.
Valentina Gattei