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La Toxoplasmosi: 3 domande e 3 risposte

Una delle prime cose che vengono dette ad una donna che scopre di essere incinta è una lunga lista di cose da fare e non fare, tra cui le indicazioni per non contrarre la toxoplasmosi. Ma cos’è? Quali sono le sue conseguenze? Come evitare di contrarla?

Che cos’è la toxoplasmosi?

La toxoplasmosi è un’infezione parassitaria. Nella grande maggioranza dei casi non dà sintomi e  non ci si accorge nemmeno di averla avuta, di solito si manifesta con sintomi simili a quelli della pre-influenza: stanchezza, mal di testa o di gola, sensazione di “ossa rotte”. Se viene contratta prima della gravidanza, lascia un’immunità permanente.

Quali sono le conseguenze se la si contrae in gravidanza?

Come detto  la toxoplasmosi è innocua ma se ci si ammala durante la gravidanza le cose cambiano. Se la mamma contrae l’infezione all’inizio della gravidanza, esiste circa il 50% di rischio di contagio per il feto. Se il contagio avviene, i danni possono essere tanto maggiori quanto più precocemente avviene il contagio. Il neonato potrebbe soffrire di problemi alla vista o all’udito, di disabilità intellettive, di convulsioni e di altri problemi. Se la malattia viene diagnosticata durante la gravidanza è necessario seguire una terapia antibiotica che può aiutare a diminuire la gravità dei sintomi nel neonato. È sufficiente un esame del sangue per sapere se si è immuni o sensibili all’infezione.

Come evitare la malattia?

La Toxoplasmosi viene contratta solo se si ingerisce il parassita. Ma dov’è presente? E cosa fare per cercare di evitare di venirne a contatto?  

  • Lavare con cura la verdura cruda, asportando ogni residuo di terra. Potete aggiungere nell’acqua il bicarbonato o prodotti disinfettanti specifici. Nessun divieto per la verdura cotta, dal momento che la cottura è in grado di distruggere il germe.
  • Frutta: la frutta che è a contatto con la terra (es. fragole) deve essere lavata con cura come indicato per la verdura, la frutta da albero invece non richiede troppe precauzioni.
  • Cuocete sempre molto bene la carne, quindi dimenticate bistecche al sangue, roast beaf rosa o carpaccio. Potete anche congelare la carne per qualche giorno prima di cucinarla, perché aiuta a ridurre la probabilità di toxoplasmosi,
  • Lavate bene i taglieri, gli altri utensili e le superfici della cucina (soprattutto quelle che vengono a contatto con la carne cruda) dopo ogni uso.
  • Solo salumi cotti, come mortadella e prosciutto cotto. No a prosciutto crudo, salame, bresaola, wurstel e speck, a meno che non vengano consumati cotti nelle pietanze.
  • Lavate sempre con cura le mani con acqua e sapone dopo aver lavato frutta e verdura.
  • Meglio evitare anche il pesce crudo, ma non per paura della toxoplasmosi. In questo caso meglio fare attenzione alla salmonella.
  • Se amate fare giardinaggio ricordatevi di mettere dei guanti e lavare bene le mani al termine per evitare il contatto con un terreno che potrebbe essere stato contaminato da  feci di animali infetti.

E i gatti?

In generale il gatti domestico è difficile che possa avere la toxoplasmosi e trasmetterla, a meno che naturalmente, non vada in giardino perché può entrare in contatto con terreno contaminato. Fate cambiare la lettiera del gatto a qualcun altro e fate lavare bene le mani a chiunque se ne occupi.

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