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    Categorie: Famiglia

Lallazione: lo sviluppo del linguaggio del bambino

Hai un bebè in casa e ad un certo punto il piccolo “avvia le trasmissioni”. Non ricordo di preciso come e quando cominciò il mio primo bimbo, ma col secondo la cosa è accaduta pochissimo tempo fa (adesso ne ha 7 mesi): un bel giorno ha iniziato a fare i vocalizzi, tutto il giorno.

Cos’è e quando inizia la lallazione

Tra i 6 e i 10 mesi, i bambini cominciano ad emettere dei vocalizzi. Delle sillabe ripetute più volte, la loro primissima forma di linguaggio verbale, quello non verbale mamma e papà lo capiscono benissimo da tempo, comunemente definita “lallazione”. Osservarli scoprire il linguaggio è affascinante e divertente. Vederli provare e riprovare a pronunciare delle sillabe, rendersi conto che sono stati proprio loro ad emettere quel suono, notare lo stupore dei piccoli nel momento in cui “si ascoltano”. Ovviamente i bimbi sono diversi e vivono in contesti diversi, dunque il periodo della lallazione potrebbe iniziare un po’ più tardi per alcuni e protrarsi più a lungo, ma non c’è da preoccuparsi.

Stimolare il piccolo ad esprimersi

La fase della lallazione è un momento prezioso. Di fatto coincide con una fase in cui il piccolo accelera nello sviluppo psico-motorio. Le sillabe emesse si accompagnano a gesti delle manine sempre più coordinati e volti ad afferrare oggetti, ad esempio. Cosa possiamo fare noi genitori per assecondare e stimolare il pargolo? La prima risposta è spontanea e naturale: imitiamo il piccolo. Ci mettiamo di fronte a lui e avviamo un “dialogo in sillabe”, è una tentazione irresistibile! Un’attività più strutturata è quella di leggere o recitare delle filastrocche: il bambino gradirà moltissimo. Io col mio bimbo mi diverto a ripetere le parole mamma e papà e il nome di suo fratello, il piccolo reagisce con dei grandi sorrisi.

Quando ma-ma diventa mamma?

Verso l’anno di età le sillabe iniziano a comporre quelle che i logopedisti chiamano proto-parole. Non sono ancora delle parole vere e proprie ma ognuna di esse è associata ad una persona o ad un oggetto. Mi ricordo ad esempio “uaua” del mio primo bimbo: sapevamo benissimo che aveva sete e voleva dell’acqua. Da quel momento il processo imitativo del piccolo subirà un’accelerazione e incominceranno ad apparire le parole vere e proprie, seppure con degli errori spesso divertentissimi che però mamma e papà possono correggere attraverso la ripetizione delle parole stesse.

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