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Mal di schiena in gravidanza: la parola dell’esperto

Secondo i dati il 30-60% delle donne in attesa lamenta mal di schiena a partire dal quarto mese di gravidanza, pur non avendone mai sofferto prima. Il colpevole? Un ormone prodotto in gravidanza che deve aumentare l’elasticità del bacino durante il parto. Il principale consiglio? Evitare il fai-da-te per la scelta dei medicinali (limitati in gravidanza) e rivolgersi a uno specialista per scegliere invece gli esercizi più indicati ad alleviare il dolore.

La buona notizia? Passa, nella maggior parte dei casi, dopo la nascita del bambino.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Monia Lusini, ortopedico e specialista di ISICO (Istituto Clinico Italiano Colonna Vertebrale, www.isico.it).

1) Perché il mal di schiena è così diffuso durante la gravidanza?

Durante l’attesa il corpo di una donna va incontro a cambiamenti fisici e posturali: il bacino è caricato dal peso crescente dell’utero e del feto, i legamenti del bacino stesso si allentano, grazie al rilascio di un ormone, detto relaxina, che permette una maggiore elasticità per il passaggio del bambino durante il parto, ma per controparte questo rilassamento può ridurre la stabilità di quella che è la base della schiena, provocando un dolore che va dalla schiena al bacino fino al pube.

Il mal di schiena assume difatti connotazioni diverse in gravidanza rispetto al solito: si tratta di un dolore nella zona molto bassa della schiena a livello lombosacrale e del cingolo pelvico, spesso più prevalente da un lato rispetto all’altro a causa dell’aumento di diametro del bacino, con un cambiamento anche solo di pochi gradi dell’articolazione sacro-iliaca.

2) Che cosa fare?

Se non ci sono complicanze particolari, si può continuare a praticare l’attività fisica abituale, in maniera più blanda, senza esagerare, cercando di non stare sedute troppo a lungo, intervallando la possibile sedentarietà a pause in cui ci si alza e cammina per qualche minuto.

3) Come alleviare il fastidio durante il sonno?

La posizione da mantenere durante il sonno o il riposo dipende da soggetto a soggetto, dalle dimensioni della pancia e dalle preferenze individuali, e ognuno sceglie quella più confortevole, non esiste una regola valida per tutte.

Spesso è utile utilizzare un cuscino (a cuneo o il cuscinone per la gravidanza) in mezzo alle gambe in quanto facilita la posizione di lato e un rilassamento della parte bassa della schiena in modo da mantenere allineate le gambe ed il bacino.

4)  Quali esercizi fare?

Non tutti gli esercizi consigliati solitamente per il mal di schiena sono adatti in gravidanza. E’ bene rivolgersi a uno specialista, come il fisioterapista, che dovrà concepire un programma di ginnastica personalizzato, individuando con la paziente la posizione migliore per potere svolgere l’allenamento da seduta, sdraiata di lato o supina in relazione al suo specifico disturbo.

Da evitare flessioni o estensioni, e comunque privilegiare il movimento che consente di alleviare il fastidio sfruttando le diverse posizionipreferibilmente in posizione laterale e a quattro zampe. Utili esercizi respiratori per facilitare il rilassamento e l’esecuzione degli esercizi.

5) Farmaci, quali preferire?

Di sicuro è vietato il fai-da-te ed è indispensabile rivolgersi al proprio medico sia per le pomate da applicare sulla pelle sia per i medicinali da assumere per bocca, soprattutto perché, quando il disturbo è dovuto a poca tenuta e scarsa stabilità, il farmaco non è mai molto efficace.

Per apportare un po’ di sollievo nell’immediato, sì ad apposite cinture di sostegno, in grado rafforzare e proteggere il bacino.

6) E in casi particolari di patologie, come la scoliosi?

Se la curva è oltre i 30-35° è opportuno rivolgersi a un fisioterapista almeno un anno prima, per impostare degli esercizi preventivi per irrobustire la muscolatura della zona addominale, da praticare nel periodo di gestazione ma soprattutto subito dopo la nascita del piccolo e per almeno tre/sei mesi

Una volta stabilita una linea precauzionale, non esistono altre difficoltà oggettive, neppure durante il travaglio, per un parto naturale.

 

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