I tempi morti nei pomeriggi passati in casa sono facilmente affrontabili con un po’ di volontà e un po’ fantasia. Basta davvero poco per rendere felici i nostri bambini senza cercare chissà dove, senza spese folli, il più delle volte riciclando quello che si ha in casa.
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In questo post vi raccontiamo come creare dei semplici e divertenti portatovaglioli con materiali di recupero grazie al riciclo creativo!
Procuratevi dei ritagli di stoffa, dei bottoni, un rotolo di carta igienica finito, la colla vinilica, colori a tempera e pennello, della colla a presa rapida, forbici e puntatrice. Non appena avrete trovato tutto l’occorrente, tagliate in due il rotolo di carta igienica con un cutter, in modo da ottenere un taglio preciso.
Una volta fatto assieme al vostro bambino dipingetelo del colore che preferite, per rendere più bello il portatovagliolo. Se volete, potete dipingere di un altro colore o dello stesso anche l’interno del rotolo. Quando la tempera si sarà asciugata del tutto, con un pennello pulito e asciutto stendete un strato di colla vinilica, che servirà da protezione per il colore e renderà più robusto il cartoncino del rotolo.
Ora prendete i ritagli di stoffa e create le decorazioni (fiocchi, fiori ecc), che andrete ad applicare alla fine sui portatovaglioli. Per la nostra prima decorazione abbiamo sovrapposto coriandoli di stoffa di colore diverso alternandoli e fissandoli l’uno all’altro con la colla a presa rapida e concludendo con un bottone.
Per la seconda decorazione abbiamo utilizzato altri ritagli di stoffa, che abbiamo piegato a ventaglio e fermati con la puntatrice. Potete variare le decorazioni assecondando la vostra fantasia, utilizzando in modo diverso i ritagli di stoffa o cambiando il materiale a seconda di quello che troverete in casa.
Potete stimolare la creatività del vostro bambino inventando insieme a lui delle decorazioni sempre nuove e cercando in casa il materiale più adatto a realizzarle. Se assieme al tuo bambino hai realizzato delle variazioni condividile lasciandoci il tuo commento.
Thanks to Monia Caregnato for concept; photo credits by Stefano Stupazzoni