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Gli effetti del rumore sulla gravidanza

Gli effetti del rumore sulla gravidanza

Se pensiamo alla nostra vita di tutti i giorni, ci accorgiamo che il rumore, inteso come suoni che possono disturbarci o comunque attirare la nostra attenzione, ci accompagna spesso nelle attività della nostra giornata, a volte influenzandoci in modo negativo. Quali effetti però può avere il rumore su una donna in gravidanza?

Effetti sulla madre

Durante la gravidanza, la madre è più sensibile all’intensità del suono e quindi al rumore. Il minimo ronżìo si trasforma rapidamente in un incubo: le donne che lavorano in un ambiente particolarmente rumoroso, come fabbriche di industria tessile, automobilistica o lavanderie possono percepire gli effetti dannosi che tutti questi decibel causano quotidianamente.

Stessa cosa per gli artisti dello spettacolo o gli impiegati di bar e ristoranti.

Il rumore può davvero essere un fattore di stress. Aumenta la pressione sanguigna e provoca affaticamento. Come se il sonno  non fosse già abbastanza complicato per la donna in attesa, l’inquinamento acustico può anche portare a disturbi del sonno ricorrenti che, a loro volta, causano ansia e problemi di concentrazione e comunicazione.

Effetti sulla gravidanza

Negli ultimi anni, il numero di studi sulle conseguenze del rumore durante la gravidanza è aumentato notevolmente. Detto questo, gli effetti dannosi sono molto difficili da dimostrare o quantificare, dal momento che molti altri fattori devono essere presi in considerazione, come l’igiene, l’esposizione a sostanze tossiche, l’ambiente o il lavoro svolto.

Tuttavia, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che l’esposizione ripetuta di una donna in attesa a livelli sonori superiori a 85 decibel, può avere effetti dannosi sulla gravidanza e, in definitiva, sul feto.

Ad esempio, è stato osservato un aumento delle nascite pre-termine del 13% in soggetti che erano stati esposti a rumori forti e costanti per un periodo di tempo prolungato, nonché a un maggior rischio di sottopeso per i bambini.

Soprattutto, le donne che lavorano in luoghi rumorosi (oltre 85 decibel) sono più inclini all’ipertensione gestazionale (pressione alta), che è una forma di ipertensione isolata, che si verifica dalla ventesima settimana di amenorrea e può portare alla pre-eclampsia.

Effetti sul feto

Se nei secoli passati si credeva che il bambino nascesse sordo e cieco, oggi sappiamo invece che dal sesto mese il feto inizia a sentire. Inoltre, l’utero è un ambiente molto “sonoro” e il nascituro cresce cullato dal rumore del flusso sanguigno nel cordone ombelicale e dal battito del cuore della madre.

A tutti questi stimoli si aggiungono rumori esterni: il bambino si muove ascoltando la musica o la voce del padre, e salta quando un’ambulanza passa suonando la sirena. La sua frequenza cardiaca cambia, a seconda dei suoni che sente.

Quindi è normale chiedersi se un’esposizione prolungata al rumore oltre 85 decibel potesse danneggiare l’udito del feto: dopo tutto, l’orecchio del piccolo bambino si sta formando ed è delicato!

Molti esperti affermano che questa esposizione ad alti livelli sonori può essere dannosa per l’udito del nascituro e persino portare a problemi di apprendimento e concentrazione in futuro, però nessuno studio scientifico è stato in grado di dimostrarlo effettivamente.

Il nostro consiglio è comunque questo: anche se gli studi non sono conclusivi, proviamo a risparmiare l’orecchio del bambino facendogli ascoltare musica soft o il suono della nostra voce, anziché il fastidioso rumore di un  martello pneumatico 😉

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