Come preparare il seno per l’allattamento, 6 consigli

Se hai scelto l’allattamento materno può essere che ti sorgano numerose domande a riguardo:

  • Il mio bambino assume latte a sufficienza?
  • Come cambierà il mio seno durante l’allattamento?
  • Tornerà come prima?

È più che comprensibile che le neomamme nutrano questi dubbi e per questo vogliamo metterti in grado di avere tutte le informazioni necessarie per vivere al meglio l’esperienza dell’allattamento. Leggile qui di seguito. 

Come allattare al seno i primi giorni

Nei primi giorni dopo la nascita, tu e il tuo bambino dovrete imparare a conoscervi. Potrebbe volerci del tempo a entrambi per imparare l’allattamento al seno. Non basta attaccare il piccolo alla mammella. Ecco tutto quello che devi sapere per vivere con la massima serenità questo momento solo vostro.

I corsi preparto

Durante i corsi preparto, le ostetriche affrontano gli aspetti più importanti dell’allattamento al seno, come il posizionamento, l’attaccamento alla mammella, la suzione o gli eventuali problemi che potrebbero occorrere. Informati con la tua ginecologa su quali seguire nel tuo ospedale di riferimento. 

Contatto skin to skin

Avere un contatto pelle a pelle con il tuo bambino subito dopo il parto lo aiuterà a tranquillizzarsi e a stabilizzare il respiro. Skin to skin significa tenere il bambino nudo o vestito solo con il pannolino contro la propria pelle, di solito sotto il lenzuolo.

Questa può diventare un’esperienza per rafforzare il legame tra voi due, ed è anche un ottimo momento per allattare al seno. Se hai bisogno di aiuto, la tua ostetrica ti supporterà con il posizionamento e l’attaccamento.

Se questo contatto non avviene immediatamente dopo la nascita per qualsiasi motivo (per esempio, se il piccolo ha bisogno di cure speciali o deve trascorrere un periodo in incubatrice o hai subito un cesareo un po’ complicato e necessiti di riposo), non disperare: si può avviare questo contatto in qualsiasi momento.

Colostro: il tuo primo latte

Il liquido che il tuo seno produce nei primi giorni dopo la nascita è chiamato colostro: è denso e di solito di colore giallo dorato. È un alimento molto concentrato, quindi il tuo bambino avrà bisogno solo di una piccola quantità, circa un cucchiaino, a ogni poppata.

Il tuo bambino potrebbe voler mangiare abbastanza spesso, forse ogni ora all’inizio. Più avanti andrai, più le poppate si diraderanno, ma più allatti, più la suzione stimolerà la produzione di latte. Il riflesso di emissione

La suzione del tuo bambino fa sì che i muscoli del tuo seno spingano il latte verso i capezzoli. Questo è chiamato riflesso di emissione. Alcune donne hanno una sensazione di formicolio, che può essere piuttosto forte. Altre non sentono proprio niente. Vedrai, il tuo bambino comincerà a succhiare quando il latte scenderà. La sua rapida suzione si trasformerà in profonde deglutizioni ritmiche non appena il latte inizierà a scorrere. I bambini spesso si fermano dopo la suzione rapida iniziale mentre aspettano che venga emesso altro latte. A volte questo riflesso di emissione può essere così forte che il tuo bambino può tossire o sputare, è normale. 

Se il tuo bambino sembra addormentarsi prima della fase di deglutizione profonda delle poppate, potrebbe non essere attaccato correttamente al seno. Chiedi alla tua ostetrica di controllare il posizionamento e l’attaccamento del tuo bambino.

Ogni quanto devo allattare il mio bambino?

Nella prima settimana, il tuo bambino potrebbe voler essere allattato molto spesso. Potrebbe essere ogni ora nei primi giorni. Dai da mangiare al tuo bambino tutte le volte che vuole e per tutto il tempo che vuole (allattamento su richiesta). Comincerà a richiedere meno pasti, ma più lunghi, dopo pochi giorni.

Come guida molto approssimativa, il tuo bambino dovrebbe nutrirsi almeno dalle 8 alle 12 volte al giorno, durante le prime settimane.

Come si comporta il bambino quando ha fame?

Quando il tuo bambino ha fame può:

  • diventare irrequieto
  • succhiare il pugno o le dita
  • emettere dei mormorii
  • girare la testa e aprire la bocca

È meglio provare a nutrire il tuo bambino durante questi primi segnali di richiesta poiché un bambino che piange è difficile da allattare.

La tua produzione di latte aumenta

Circa 2-4 giorni dopo la nascita potresti notare che il tuo seno diventa più pieno. Questo perché ogni volta che il tuo bambino si nutre, il tuo corpo sa di produrre più latte per la poppata successiva. La quantità di latte che produci aumenterà o diminuirà a seconda della frequenza con cui il tuo bambino si nutre.

All’inizio, la sensazione sembrerà quella di dover continuamente allattare, ma gradualmente tu e il tuo bambino entrerete in uno schema e la quantità di latte che produci si regolarizzerà.

Iperproduzione di latte: il seno “perde”

A volte, il latte materno può fuoriuscire inaspettatamente dai capezzoli. Indossare delle coppette assorbilatte eviterà che i vestiti si bagnino con il latte materno. Ricordati di cambiarle frequentemente per prevenire un’infezione. Anche estrarre un po’ di latte può aiutare. Se il tuo bambino non si è nutrito di recente, potresti offrirgli una poppata poiché l’allattamento al seno è efficace anche al contrario, ovvero quando la mamma sente l’esigenza di attaccare il piccolo al suo seno.

come-preparare-seno-per-allattamento-suavinex

Preparare il seno per l’allattamento, gli errori da evitare

Quali sono gli errori più comuni durante l’allattamento al seno? Ecco i più frequenti.

Errore n. 1: pensare che il dolore sia normale

Se l’allattamento fa male ai capezzoli, è un segno che qualcosa non va e dovrebbe essere affrontato il prima possibile. Magari sono irritati o c’è qualche problema con la suzione. Se invece è il seno a dolere, potrebbe trattarsi di vasospasmi, che si percepiscono come una sensazione pulsante di bruciore al seno. Sono causati da una diminuzione del flusso sanguigno dovuta alla compressione della mammella: quando il bambino succhia, fa rilasciare il flusso sanguigno, che causa il formicolio. Non ignorare questi segnali, che potrebbero portare a dotti ostruiti o anche a una mastite. 

Errore n. 2: ignorare la propria fame e sete

D’accordo nutrire il piccolo, ma ascolta anche il tuo corpo: alimentati e bevi acqua regolarmente. Ecco un suggerimento di dieta da seguire durante l’allattamento:

– Includi alimenti proteici 2-3 volte al giorno come carne, pollame, pesce, uova, latticini, fagioli, noci e semi.

– Mangia tre porzioni di verdure al giorno, comprese quelle di colore verde e giallo.

– Mangia due porzioni di frutta al giorno.

– Includi cereali integrali come pane integrale, pasta, cereali e farina d’avena nella tua dieta quotidiana.

– Bevi acqua, almeno due litri al giorno, corrispondenti a 8 bicchieri.

– Le diete vegetariane possono essere compatibili con l’allattamento al seno. Se eviti la carne, assicurati di assumere altre fonti di ferro e zinco, come fagioli, frutta secca, noci, semi e latticini. Se eviti tutti i prodotti di origine animale (dieta vegana) dovrai assumere un integratore di vitamina B12 per assicurarti che il tuo bambino non sviluppi una carenza.

Errore n. 3: supporre che se il tuo bambino si addormenta al seno, è sazio

Se il bambino si addormenta durante l’allattamento va bene, ma se ha un sonno agitato o si sveglia dopo poco per mangiare ancora, allora l’allattamento al seno non è stato efficiente. Le cause? La scarsa emissione di latte, per esempio. È importante che si alimenti a sufficienza, così anche tu avrai più tempo a tua disposizione tra una poppata e l’altra. Come fare? Mentre allatti, comprimi il seno interessato per aumentare il flusso o cambia mammella ogni tanto.

Errore n. 4: consentire a qualcun altro di definire il tuo stile di allattamento

Quando permetti agli altri di decidere quali sono i tuoi obiettivi, prepari il terreno alla frustrazione. Guarda all’intenzione e non al risultato: se è tua intenzione fare del tuo meglio per il tuo bambino, non importa che tu riesca subito. Fai ciò che funziona per te, per voi due, senza ascoltare nessun altro. Non c’è giusto o sbagliato, ma solo una mamma e un figlio sereni. 

Il seno che cambia durante l’allattamento, le paure tipiche

Della sensazione di formicolio durante l’allattamento o dei dotti ostruiti abbiamo già parlato. Ma vi sono anche altri cambiamenti che possono verificarsi. Eccoli:

Le mammelle si ingrossano

In genere, il seno rimane ingrossato almeno per i primi mesi di allattamento. Tende a essere più morbido e svuotato subito dopo la poppata e può ridursi leggermente dopo che il bambino inizia a mangiare cibi solidi. In generale, il seno rimane ingrossato fino alla fine dell’allattamento. Può quindi tornare alla sua dimensione originale, diventare più piccolo di prima o rimanere leggermente più grande: ogni corpo risponde in modo diverso.

Capezzoli doloranti o screpolati

Nelle fasi iniziali dell’allattamento al seno, alcune donne avvertono dolore ai capezzoli. Ciò si verifica mentre la donna e il bambino si adattano al processo di allattamento. Quando i bambini non si attaccano correttamente al capezzolo o succhiano molto forte, possono causare crepe, sanguinamento o vesciche ai capezzoli. Una crema studiata appositamente può ovviare a questo problema. Tuttavia, se il dolore persiste, può essere utile chiedere consiglio al medico.

Il seno torna normale?

Molte donne scoprono che il loro seno non torna mai esattamente lo stesso di prima della gravidanza. Può diventare più piccolo, rimanere più grosso, più svuotato, i capezzoli potrebbero cambiare aspetto, o potrebbe cambiare solo una mammella rispetto all’altra. In generale, il seno tende a tornare alla sua dimensione originale quando il corpo riprende il suo peso pre-gravidanza.

Tuttavia, la forma del seno può cambiare in modo permanente. Questo perché la produzione di latte può allentare le ghiandole, facendo cedere i tessuti. Alcune donne credono che se allattano con il biberon, non subiranno cambiamenti al seno dopo la gravidanza. Questo non è vero perché è proprio la gravidanza a provocare la maggior parte dei cambiamenti al seno.

I fattori che hanno un effetto più significativo sul seno rispetto all’allattamento al seno includono:

  • età
  • genetica
  • aumento di peso in gravidanza
  • il numero di gravidanze che una donna ha avuto
  • essere una fumatrice
  • dimensione del seno prima della gravidanza

Fonti: