Un’accurata igiene delle parti intime è estremamente importante per entrambi i sessi e una buona abitudine sarebbe procedere al lavaggio dei genitali dei nostri bambini ad ogni cambio. Nelle bambine, tuttavia, data l’estrema vicinanza di uretra, ano e vagina, l’attenzione deve essere ancora maggiore.
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È fondamentale detergere la zona con un movimento dal davanti verso il dietro e mai viceversa, per non diffondere i batteri dell’ano in vagina. Se si utilizza una spugnetta è bene fare attenzione a non passarla sui genitali più di una volta, senza prima averla sciacquata in acqua pulita.
E’ preferibile lavare le parti intime ad ogni cambio?
In un neonato, il cambio del pannolino avviene in media sei volte nell’arco della giornata. In presenza di sola pipì, è sufficiente una rinfrescata con un po’ d’acqua. Se invece il piccolo è sporco di popò, è opportuno lavarlo con un prodotto neutro utilizzato in piccolissime quantità.
L’utilizzo delle salviettine usa e getta è invece consigliato solo in caso di emergenza e per i momenti in cui si è fuori casa. Durante le operazioni di pulizia non vanno dimenticate le pieghe delle cosce e le aree circostanti, dove facilmente rimangono ristagni di pipì. Proseguite tamponando con estrema delicatezza e senza strofinare la pelle.
Qualche volta, il ristagno di feci e pipì può provocare arrossamenti della pelle. Per curarli, potete utilizzare acqua e bicarbonato o inserire una piccola pezzuola tra la pelle e il pannolino, evitando così di seccare la pelle del vostro neonato. In genere, è sufficiente l’uso di una crema emolliente che vi può consigliare il vostro pediatra.
Nei maschietti, si verifica a volte un fenomeno chiamato idrocele, ovvero una raccolta di liquido nello scroto. Succede perché il piccolo condotto attraverso il quale, durante la vita intrauterina, i testicoli passano dall’addome allo scroto, è ancora aperto (in genere, la chiusura si verifica dopo la nascita, ma può avvenire anche un po’ più tardi). Il rossore di vulva e scroto è dovuto, invece, alla cospicua affluenza di sangue nella zona genitale. Nel giro di poco tempo, a mano a mano che il corpo del neonato si assesta, gonfiore e arrossamento scompariranno da sé.
La pelle del pisellino va abbassata?
Su questo argomento esistono paperi discordanti. Alcuni pediatri sostengono che la pelle del prepuzio ha la funzione di proteggere il pisellino dal rischio di infezioni, e quindi non deve essere assolutamente abbassata; altri propendono per una lieve retrazione del prepuzio, manovra da eseguire con estrema delicatezza per non provocare danni all’organo genitale e dolore causato dalla lacerazione della cute. Tutt’al più, quando il bambino comincerà a fare i primi bagnetti, con l’aiuto di una soluzione saponosa si potrà provare a far arretrare un pochino la pelle, ma senza forzare.
In realtà un semplice lavaggio esterno quotidiano è quindi ciò che serve ai nostri piccoli per garantire loro un’attenta pulizia intima.