Il Profumo dell’Infanzia: Olfatto e Sviluppo Sensoriale del Neonato 

Quando parliamo di olfatto, di profumi, è naturale per noi pensare ad eleganti boccettine in vetro, al nostro primo acquisto da ragazzine. 

Per le già mamme la mente va all’odore del primo bucato dei piccoli, del loro odore al primo incontro in sala parto. 

Ma i neonati? Cosa sentono? Possono collegare un odore ad un ricordo? E nella pancia della mamma? Possono sentire qualcosa? Quale percorso segue lo sviluppo olfattivo del neonato?

Ebbene sì!  L’olfatto infatti inizia a svilupparsi molto prima della nascita, durante la fase fetale, e continua a evolversi nei primi anni di vita influenzando le preferenze rispetto al cibo e incastonando nella memoria i ricordi.

Esploriamo insieme come si sviluppa l’olfatto dal concepimento all’infanzia.

Fase Fetale: si formano i recettori olfattivi

Il processo di sviluppo dell’olfatto inizia incredibilmente presto, durante la fase fetale. Già all’ottava settimana di gestazione, l’embrione ha sviluppato i primi recettori del sistema olfattivo: le cellule neurali specializzate, chiamate neuroni olfattivi, si formano nella zona del naso del feto. 

Successivamente, alla ventesima settimana di gestazione, la maggior parte delle cellule sensoriali olfattive sono già presenti e in grado di rispondere alle sostanze presenti nel liquido amniotico circostante. 

Questo è il primo tassello della memoria olfattiva del bambino! Ad avvalorare queste competenze del feto alcuni ricercatori della Durham University, nel Regno Unito, hanno dimostrato, osservando le espressioni facciali dei feti tramite ecografia 4D, la prima prova diretta che i bambini reagiscono in modo diverso a vari odori e sapori mentre sono nella pancia della mamma.

Olfatto del neonato: dopo la nascita

Alla nascita, il neonato porta con sé quindi un sistema olfattivo già ben sviluppato.

Tuttavia, la sua esperienza olfattiva si espande notevolmente e il percorso dello sviluppo olfattivo del neonato prosegue poiché inizia ad esplorare il mondo esterno. Il piccolo da subito sarà circondato dall’odore della mamma e del papà imparando subito a riconoscerli tra tanti. 

Uno degli aspetti più affascinanti del sistema olfattivo neonatale però è la sua capacità di riconoscere il profumo del latte materno nonostante sia in assoluto la prima volta che ne sente l’odore. Questa abilità sottolinea l’importanza dell’olfatto nei primi giorni di vita e il suo legame con la sopravvivenza del neonato e ci spinge a pensare che, molto probabilmente, l’odore del latte materno e del liquido amniotico possa essere molto simile.

Olfatto: lo sviluppo durante i primi anni di vita

Durante i primi anni di vita, il sistema olfattivo continua a evolversi. Il bambino inizia a sviluppare una gamma più ampia di risposte olfattive e a distinguere una varietà di odori anche e soprattutto associati ad esperienze dirette vissute a casa o a scuola. Ecco allora l’importanza di offrire tanti e diversi stimoli nelle esperienze quotidiane del bambino che lo aiuteranno nella maturazione del sistema nervoso centrale.

Ecco allora che l’olfatto, che all’inizio ci sembrava uno dei sensi meno “importanti” si dimostra dalla fase fetale all’infanzia, fondamentale nel plasmare le prime esperienze di vita del bambino, contribuisce alla creazione di ricordi duraturi, lo aiuta nel riconoscere i genitori e il suo ambiente familiare.

Capire il percorso dello sviluppo olfattivo del neonato nei primi anni di vita può aiutarci a valorizzare ancora di più questo senso e ad apprezzare la sua influenza nel plasmare le prime esperienze del bambino.

Un’attività con i vostri piccoli: il cestino Montessori

Vi proponiamo un’attività che richiede un minimo di preparazione dei materiali ma che siamo sicuri intratterrà i vostri piccoli per diverso tempo. Vi proponiamo di creare insieme un cestino dei tesori montessoriano odoroso! Vi raccontiamo meglio di cosa si tratta!

Il metodo Montessori è stato sviluppato dalla pedagogista italiana Maria Montessori alla fine del XIX secolo, ed è noto per promuovere un apprendimento autonomo e basato sull’esplorazione. Uno degli strumenti distintivi di questo approccio educativo è appunto il “cestino Montessori” o “cestino dei tesori”, un elemento che svolge un ruolo cruciale nell’ambiente di apprendimento dei bambini.

Come preparare il cestino Montessori

In pratica consiste in un contenitore, tradizionalmente un cestino o una scatola, riempito con una varietà di oggetti di diverse forme, dimensioni, materiali e colori tutti di recupero e che si trovano in tutte le case (cucchiai di legno, piccoli pentolini, bicchieri di latta). L’obiettivo principale è fornire ai bambini l‘opportunità di esplorare il mondo attraverso i sensi, incoraggiando l’apprendimento attivo e la scoperta.

Per questa attività vi consigliamo un cestino un po’ diverso: un cestino odoroso fatto di sacchettini di stoffa con dentro le spezie. Come sacchettini potrete utilizzare delle bustine delle bomboniere che possono essere facilmente in bazar di tutto un po’. Nei sacchettini potrete inserire:

  • Lavanda
  • Origano
  • Cannella
  • Rosmarino
  • Salvia

Lasciate che il vostro piccolo esplori i diversi sacchettini, se li passi tra le mani e scopra come lascino una scia profumata.

SCARICA GUIDA AL CESTINO MONTESSORI

Invitiamo tutte le neo mamme a sperimentare la creazione di un cestino montessoriano odoroso per il loro piccolo. Condividete il risultato su
Instagram e taggate suavinex_italia per farci parte della vostra avventura creativa!

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