Occorre innanzitutto sapere che la maggior parte dei bambini, durante la crescita, passa attraverso questa fase. L’andatura in punta di piedi nel periodo che va da uno a due anni compiuti è da considerarsi un normale meccanismo di potenziamento della muscolatura e un’utile fase di passaggio nello sviluppo psicomotorio per raggiungere la corretta esecuzione del passo e della corsa.
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In generale i bambini imparano ad appoggiare il tallone al suolo nei primi sei mesi di “camminate”, tuttavia non sempre è così e questo può portare a problemi posturali.
Se il vostro bambino fa leva sulla punta dei piedi ma a riposo è in grado di lasciare i talloni al suolo, si può affermare che la sua camminata sia idiopatica ovvero senza causa evidente e che sia unicamente imputabile ad una cattiva abitudine. Se ciò si protrae vale la pena consultare il pediatra o il fisioterapista: più precocemente sarà valutata la situazione, più facilmente il vostro bimbo imparerà a camminare in modo corretto.
Continuando a camminare sulle punte, il bambino attraverso gli anni rinforzerà i muscoli dei suoi polpacci che si accorceranno e quindi occorrerà ricorrere a esercizi di allungamento muscolare per allungarli e consentire al bambino di appoggiare i talloni al suolo. Se le contratture muscolari sono troppo importanti e gli esercizi di allungamento non fossero sufficienti, potrebbero rendersi necessari degli esercizi ortottici.
In alcuni casi la camminata sulla punta dei piedi potrebbe riguardare una problematica più complessa e richiedere interventi specifici. Un fisioterapista specializzato in pediatria, in sinergia con il medico di famiglia, potrà indicarvi le possibili soluzioni e il percorso da intraprendere.
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Non esitate! Se il vostro bimbo ha più di 2 anni e per oltre il 25% del suo tempo cammina sulla punta dei piedi, un fisioterapista pediatrico potrebbe aiutarlo. Inoltre se il vostro bambino cammina sulla punta di un solo piede, si rende necessario un adeguato accertamento.