Una premessa a questo post è necessaria.

Mi sono sforzata di trovare un modo per chiamare la cacca del vostro bimbo che non offendesse la sensibilità di nessuno. Che neso, tipo popò, pupù, cacchina, o magari più tecnica, tipo escrementi o feci. Non ce l’ho fatta. Si tratta di cacca, perciò la chiamerò semplicemente cacca.

Spero non vi spiaccia.

Tutte le mamme sanno quanto sia importante la cacca del proprio bambino (che diventa tema di lunghe discussioni e confronti tra le neo mamme. Argomento che, inevitabilmente e giustamente, vi farà passare come delle pazze ossessionate dalla cacca del proprio figlio. Cosa non poi così distante dalla verità).

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Quello che gli altri non sanno però, è che non tutti i bambini fanno la cacca nello stesso modo.
C’è chi non riesce a farla, quelli che ne fanno troppa, chi la fa dura, chi brutta, chi di notte, chi si irrita, chi piange mentre la fa.

Insomma le mamme lo sanno, dietro la cacca di un bambino c’è tutto un mondo da scoprire (e da tenere monitorato).

Ecco perché vorrei darvi qualche consiglio su come affrontare la “questione cacca”.

1. Non fatevi ossessionare dall’argomento cacca

Controllate che vostro figlio faccia la cacca almeno una volta al giorno. Ricordatevi però, che non è necessario farla dopo ogni pasto. Sì al controllo, no all’ossessione.

2. Controllate lo stato della cacca, ma senza esagerare

Controllate sempre come fanno la cacca i vostri figli, perché dalla cacca si capisce se un bambino sta bene o no, ma ricordatevi che ogni giorno potrebbe essere diversa, quindi non angustiatevi troppo. Ci saranno giorni in cui è perfetta e altri, invece, no. Finché la situazione non diventa davvero problematica, aspettate. Perché molte volte i bambini si sistemano da soli.
Lo so che questo controllo sarebbe normalmente disgustoso, ma per noi mamme niente dei nostri figli è rivoltante, neppure la cacca (ricordatevi però, che per gli altri esseri umani lo è, quindi non girovagate con pannolini da far esaminare a terze persone, inclusi i papà).

3. La cacca e lo svezzamento

Lo svezzamento è un momento delicato per la cacca dei bambini.
Si inseriscono nuovi cibi solidi che possono (e vi assicuro che spesso accade) dare stitichezza o comunque rendere difficile per il bambino fare la cacca.
In parte è normale, ma se il vostro bimbo piange ogni volta che deve farla o sta uno o più giorni senza farla, prestate attenzione a cosa mangia e, eventualmente, toglietegli quell’alimento che pensate possa dargli fastidio.
Potrete inserirlo più avanti o poco a poco.

 

Le domande più frequenti sull’argomento cacca dei bambini sono:

 

1. Mio figlio è stitico, come faccio?

Ci sono diversi modi per aiutare un bambino a fare la cacca.
Uno è sicuramente basato sull’alimentazione, le prugne aiutano, così come le verdure o i legumi.
Se non funziona, potete sempre ricorrere a rimedi omeopatici o a dei lassativi.
Come ultimo tentativo, potrete usare il sondino.
Considerate però che l’uso continuo del sondino è sconsigliato, perché potrebbe indurre il bambino a fare la cacca solo se stimolato.

2. A mio figlio si arrossa il sedere ogni volta che fa la cacca, come faccio?

Questo problema può verificarsi ogni volta che il bimbo fa la cacca. Alcuni semplici rimedi sono:

  • cambiare subito il pannolino non appena il bimbo fa la cacca, meno la cacca sta a contatto con il sederino meno probabilità ci sono che questo si arrossi;
  • d’estate lasciatelo il più possibile senza pannolino;
  • acquistate una crema lenitiva naturale e usatela con frequenza;
  • provate a cambiare l’alimentazione del bambino, magari è qualche nuovo cibo che gli dà fastidio.

 

3. Quante volte deve fare la cacca mio figlio?

A mio parere, se il bimbo fa la cacca almeno una volta al giorno non ci sono problemi. Potrebbe capitare il caso di un bimbo che la faccia troppo spesso. In questo caso potrete usare i fermenti lattici (sempre sotto consiglio del pediatra) o variare la sua alimentazione.

La cacca dei bambini nasconde un variegato mondo di possibilità che prima di diventare mamma non credevo potesse esistere. E invece, non si finisce mai di imparare (sì, anche sulla cacca 😀 )