Da mamma mi piacerebbe poter rispondere sempre sì alle richieste di mio figlio.

Vedere la delusione sul suo volto, quando sono costretta a dire di no, mi spezza il cuore.
Se poi scende anche una lacrima è altamente probabile che io mi senta una madre orribile.

Poi, però, cerco di calmarmi, di darmi il tempo di riflettere e mi rendo conto che l‘educazione, alla fine, è data dall’esempio e dai no detti.

Il no è educativo perché insegna che non tutto quello che desidera può essere ottenuto semplicemente chiedendo: a volte è necessario lottare, saper aspettare, impegnarsi per raggiungere l’obiettivo prefissato; altre, semplicemente, è impossibile ottenere quel che si vorrebbe.

Un bambino che non riceve mai dei no è viziato e rischia di non dare valore a ciò che possiede, dà tutto per scontato e, da adulto, questo non gli sarà utile.

Un no fermo e deciso detto in alcune situazioni, aiuta il bambino a crescere sano e (speriamo) felice.

Quando nostro figlio fa un capriccio

I bambini lo fanno, chi più chi meno. Piangono, strepitano, urlano, qualcuno si butta addirittura per terra. So che, in quei momenti, ti vorresti sotterrare e pensi che tutti ti stiano guardando  giudicandoti una pessima madre, ma non importa. Stai solo facendo il tuo dovere di genitore e non devi cedere perché altrimenti tuo figlio imparerà che con i capricci ottiene quello che vuole.

Dire no in questo caso gli insegna che non può avere tutto ciò che chiede.
È uno strumento di crescita molto importante: un genitore che sa resistere ai capricci insegna al bambino che può far fronte alla delusione delle avversità della vita, anche quando i no diventeranno ben più dolorosi di quelli ricevuti da piccolo.

Quando il no serve a imparare ad aspettare

Ci sono dei momenti in cui quello che chiede il bambino lo potrà avere, ma non subito.
Bisogna imparare ad aspettare. Rivalutare il valore educativo dell’attesa.
Aspettare: il compleanno per quel gioco a cui tiene tanto; domenica per mangiare i pasticcini; le ferie della mamma per andare al luna park.

Non importa. Ciò che conta in questo caso è saper attendere il momento giusto. Perché è questo che dovrà saper fare anche nella vita da adulto.

Infatti, insegnare a un bambino il valore dell’attesa farà di lui un adulto capace di reggere la frustrazione data dal non ottenere subito ciò che desidera.

Quando nostro figlio si comporta da maleducato o prepotente

Ci sono alcuni comportamenti che non tollero e che mi portano a essere molto dura con mio figlio. Ed è quando si comporta da maleducato o da prepotente.

Essere genitori è difficile, lo so, e i bambini hanno bisogno di essere “pensati”. Proprio per questo e a costo di essere pesante, non posso far finta di non vedere se fa qualcosa che non dovrebbe. Il no in questo caso è utile per insegnare valori importanti come l’educazione e la gentilezza.

Essere genitori è il lavoro più difficile del mondo, lo so. Ma è anche il più gratificante.

Nonostante tutti i no che mi sento di dover dire a mio figlio, non mi stanco mai di spiegargli perché lo faccio: perché lo amo più di qualunque altra persona al mondo. Proprio per questo, a volte, sono costretta a rispondere di no.

Valentina Gattei