Bambini e caldo estivo: 5 consigli per difendersi!

Con l’arrivo del caldo i bambini piccoli sono maggiormente esposti a rischio di disidratazione. Questo perché la loro termoregolazione è meno efficace a causa della ridotta superficie corporea, che permette la traspirazione, e perché hanno una minore percezione della sete. Come gestire i bambini e il caldo estivo?

Di conseguenza disidratazione e colpi di calore sono molto frequenti nei bambini.

Bambini e caldo estivo: i segnali per riconoscere disidratazione e colpi di calore

I segnali per riconoscerli sono a specifici: i bambini piccoli possono diventare irrequieti, irritabili, oppure manifestare stanchezza, sonnolenza, pallore, svenimento, nausea e vomito

Il rischio riguarda in modo particolare i bambini con patologie croniche, come i bambini con problemi cardiaci oppure renali che possono assumere farmaci come diuretici che possono aumentare la perdita di liquidi. 

Per quanto riguarda invece i lattanti, è importante mantenere un buon apporto di latte materno, che è composto per oltre il 95% di acqua, non è necessario aggiungere altri tipi di liquidi, come acqua o tisane nei primi quattro mesi di vita, ma il latte materno sarà già in grado di soddisfare il bisogno di idratazione del bambino.

Con l’introduzione delle pappe è possibile e preferibile aggiungere delle piccole quantità di acqua sia durante che fuori dai pasti in modo tale da permettere al bambino di idratarsi.

Bambini e caldo: la sudamina

Talvolta, il caldo può determinare anche un arrossamento cutaneo, con piccole vescicole che compaiono su collo, parte superiore del torace, pieghe inguinali e piega del gomito: si tratta di sudamina, un eritema spesso innocuo, che può trarre beneficio dall’applicazione nelle sedi coinvolti di una polvere all’amido di riso che può essere utilizzata anche in occasione del bagnetto.

La corretta alimentazione

Assumere adeguate quantità di acqua e un’alimentazione ricca di frutta e verdura sono la prima strategia per combattere il colpo di calore in età di pediatrica.

E’ importante prediligere sempre la frutta e la verdura di stagione, lasciando che il bambino possa assumerne in adeguate quantità, e lasciare a portata di bambino, acqua e  bicchieri, in modo che il piccolo possa servirsene a piacimento durante la giornata.

Anche l’assunzione di frutta e verdura contribuisce alla prevenzione della disidratazione: al contengono infatti acqua in una percentuale variabile dall’80% al 90%, oltre a sali minerali e vitamine

Nelle stagioni estive è importante ridurre inoltre l’apporto calorico, in particolare quello fornito da cibi grassi, che vengono utilizzati dall’organismo per la termogenesi, ovvero la produzione di calore, mentre è preferibile assumere carboidrati semplici a più rapida digeribilità, come quelli presenti nella frutta.

In caso di colpo di calore, la cosa da fare è mantenere il bambino in un luogo fresco, all’ombra, farlo sdraiare, alzare  piedi e gambe e rinfrescarlo. E’ importante anche offrirgli acqua a temperatura ambiente da assumere a piccoli sorsi.

Bambini e caldo estivo: al riparo nelle ore più calde

E’ fondamentale tenere il bambino lontano dal sole, quando fa troppo caldo, dalle 11 alle 17, privilegiando luoghi più freschi e assicurando una buona idratazione. In questo periodo il bambino può stare in casa, in un luogo asciutto e fresco. 

L’aria condizionata è comunque concessa, avendo l’accortezza di non utilizzare una temperatura molto più bassa rispetto alla temperatura esterna, intorno ai 26°,  arieggiando bene locali, e mantenendo il getto dell’aria condizionata non diretto sul bambino. È importante cercare di non passare continuamente da ambienti più caldi ad ambienti più freschi e viceversa ma cercare di mantenere la stessa temperatura in tutta la casa. 

Abbigliamento estivo

Anche gli indumenti devono essere scelti con cura, preferendo abiti larghi, freschi, in tessuti naturali come cotone, lino oppure bambù, possibilmente dai colori chiari che respingono e riflettono i raggi solari e permettono una maggiore traspirazione.

Durante le ore centrali della giornata è anche importante evitare di fare troppa attività fisica e rimandare i giochi nelle ore più fresche nel tardo pomeriggio

Al mare con i piccoli: come gestire il sole

Se si opta per un soggiorno al mare, è importante tener presente che con i bambini piccoli è necessario gestire l’esposizione al sole

Fino ai sei mesi di vita i bambini non devono assolutamente essere esposti al sole diretto, ma anche nelle età successive è importante evitare la diretta esposizione al sole. Stare sotto l’ombrellone nelle ore centrali della giornata purtroppo non permette la protezione, perché la luce solare i raggi solari vengono comunque riflessi dalla sabbia o dai sassi e non completamente schermati dall’ombrellone. 

Per questo è importante evitare di soggiornare in spiaggia nelle ore centrali della giornata, dalle 10 Alle 17-18. La stessa accortezza vale anche in città, lago e montagna, perché comunque le ore centrali sono le ore più pericolose per il bambino, maggiormente esposto alla disidratazione e al colpo di calore.

Anche se ai piccoli può conferire un senso di libertà, e sollievo in caso di dermatiti da pannolino, è importante non lasciare mai i neonati nudi, con i genitali a diretto contatto con la sabbia: in questo modo si pongono le basi per infezioni, dermatiti e vari tipi di irritazioni. 

Prima di andare via dal mare, sia dopo aver fatto il bagno, è utile sciacquare sempre il corpo sotto il getto dell’acqua dolce: permetterà di levare il sale e di pulire la pelle da residui di sabbia (che non sono affatto sterili, ma ricchi di batteri che possono provocare infezioni e irritazioni della pelle). 

Bambini e caldo estivo: accortezze per il bagno

In ogni situazione in cui il bambino si trova fuori casa è necessario utilizzare una protezione solare con fattore di protezione 50+, evitando di utilizzare le creme solari degli anni precedenti che possono essere già state alterate al calore quindi aver perso di efficacia nello schermo protettivo. 

Un bel bagnetto può essere utile per rinfrescare i bambini, ma utilizzando e osservando delle semplici accortezze: per i più piccolini è utile utilizzare una piscinetta al riparo dai raggi solari, meglio se con acqua tiepida (con una temperatura simile alla temperatura corporea, o almeno superiore ai 30-32°)°. 

Alla sera il bagnetto è utile, oltre che per eliminare salsedine e sabbia, anche per togliere eventuali residui di crema solare. In caso di bagnetti frequenti è utile, per evitare di peggiorare la perdita di acqua transepidermica e di seccare in questo modo la cute, usare delle piccole quantità di detergente e dei prodotti a base di amido di riso o di avena, che sono più delicati e hanno un effetto rinfrescante e lenitivo. Soprattutto nei bambini che soffrono di dermatite atopica, la durata del bagnetto non dovrebbe superare i 10 minuti, per evitare di seccare ulteriormente la pelle.

Per i bambini più grandicelli, il bagno in mare, si può fare, anche qui osservando delle semplici regole: se l’acqua è molto calda, e il pasto precedente è stato molto leggero, si può permettere al bambino di entrare in acqua e fare il bagno anche dopo il pasto, se invece la temperatura dell’acqua è più fresca è meglio attendere da una a tre ore e entrare in acqua lentamente e gradualmente. 

Il brusco sbalzo di temperatura a cui il bambino può essere esposto tuffandosi accaldato in acqua può causare l’idrocuzione, cioè una perdita improvvisa di coscienza, e l’annegamento. 

Se il bambino non vuole proprio aspettare, ricorrere a una piscina gonfiabile, dove l’acqua si riscalda in fretta, può essere utile per rinfrescare il bambino anche più grandicello.

Fonti: