Maternità e rientro a lavoro: 5 consigli + 1 contro stress e ansia

Il rientro a lavoro dopo il parto è un momento molto delicato.

C’è da pensare a riorganizzare l’orario di lavoro, l’inserimento al nido, le pappe o il latte, da coordinare nonni e tate. Tutte, tutte, ma proprio tutte sperimentano sensazioni ambivalenti tra la tanta voglia di tornare a fare un lavoro che appassiona e che permette di interagire nuovamente con un mondo di soli adulti e l’angoscia del non essere col proprio piccolo e di doverlo affidare ad altri.  Come si sopravvive? 

5 consigli per rendere il rientro al lavoro più soft

1. Chiedete una mano al vostro partner

Sarete stanche, tanto stanche e all’inizio sarà faticoso. Non raccontiamoci versioni rosee ma andiamo al sodo. Prendetevi una serata con il vostro compagno o la vostra compagna per capire quali sono i compiti irrinunciabili della vostra casa e divideteli. Le faccende domestiche sono spesso il campo di battaglia dello scontro: alla sera siamo stanche, vorremmo tutto in ordine per la mattina successiva ma le energie sono poche. Definite con il vostro partner le routine di pulizia e trascrivetele in modo schematico in modo che ciascuno di voi due sappia cosa e come farlo senza chiedere all’altr*, vi alleggerirà fisicamente e nel carico mentale. Se entrambi farete orari impegnativi o su turni pensate subitissimo ad una figura da inserire a supporto anche solo per togliervi di mezzo la cosa che richiede più tempo (ad esempio stirare).

2. Pianificate i pasti

Non nel senso “il martedì mangiamo questo e quello”. Perché tanto lo sappiamo tutti come va a finire: non abbiamo potuto fare la spesa, stasera quello non ci va, manca un ingrediente. Prendetevi invece del tempo e pensate a dei piatti che possono essere surgelati senza perdere sapore: passati di verdure a cui aggiungere solo la pasta, lasagne, sughi.. Così saprete che dopo una giornatona non dovete far altro che scongelare o al massimo finire di cuocere. Il trucco da professionista è approfittare dei weekend, cucinare una pietanza, ma in grandi quantità, e dividere in porzioni. Se in cucina siete delle frane chiedete espressamente alla vostra mamma, alla suocera, ad un’amica. Spesso le persone vorrebbero aiutare ma non sanno come o temono di risultare invadenti. Chiedetegli di fare una bella teglia grande grande di pasta al forno. Le persone sono felici di aiutare, più di quanto immaginiamo!

3. Decidete un menù per lo svezzamento

Cercate il più possibile di pianificare anche il menù del vostro piccolo se ha appena iniziato lo svezzamento. Soprattutto all’inizio, infatti, ci sarà un po’ da prendere la mano nelle preparazioni, anche solo banalmente con le consistenze delle pappe. Avere gli ingredienti base già tagliati, lavati e surgelati o del brodo già fatto vi sarà di aiuto.  Fate anche una piccola scorta in dispensa degli ingredienti che usate più di frequente nelle pappe, privilegiando quelli più rapidi da preparare in modo che tornando la sera possiate in poco tempo preparare la pappa serale.

4. Organizzare l’estrazione del latte

Se al momento del rientro a lavoro state ancora allattando il vostro bambino al seno, ci sarà da organizzare l’estrazione del latte. Sarà molto utile un tiralatte, in modo che possiate assentarvi per estrarlo durante l’orario di lavoro e saranno anche utili i sacchettini per riporlo e conservarlo in freezer. Abbiamo parlato di allattamento e rientro a lavoro qui: Rientro al lavoro dopo l’allattamento: guida completa) 

5. Indicate una tabella di marcia

Se il vostro bambino non andrà al nido ma saranno una tata o i nonni ad accudirlo, sarà utile lasciare uno schema dei suoi orari abituali di nanna, cambio e poppate in modo che abbiano una tabella di marcia come linea guida. Sarà utile per chi si prenderà cura di lui e rassicurante per voi. Inserite anche alcuni suggerimenti che riguardano proprio il vostro bimbo, ad esempio “ quando si stropiccia gli occhi significa che…”, “quando ha fame fa un versetto così…” Sarà utile, vi scioglierà il cuore nello scriverlo e rimarrà un ricordo. Se ancora non avete impostato una routine della nanna pensate ad introdurla perché è molto pratica e rassicurante per il vostro piccolo. Ad esempio, si può iniziare a mettere il pigiamino mettendo in sottofondo sempre la stessa melodia in modo che il bimbo sappia che è arrivato il momento in cui ci si raccoglie ed è finita la giornata. Una routine realistica, non troppo faticosa ma che sia anche questa una semplificazione in modo da poter delegare questo momento anche al vostro partner. Qualche spunto sulla routine della nanna lo trovate qui: La routine della nanna con i bambini.

+1. Consiglio extra: prendetevi tempo per voi

Dovrebbe essere un consiglio che sa di scontato e banale. Purtroppo, però non è così. Il consiglio è questo: prendetevi del tempo per voi. E no, andare a fare la spesa e lavarsi non sono tempo per voi. Sono risposte ad esigenze primarie. Dedicatevi un paio di ore a settimana. Vi sembra troppo? Ogni due settimane ma fatelo assolutamente. Impiegate questo tempo per riposarvi, per andare a vedere una mostra, per coltivare una passione solo vostra. Questo tempo che vi dedicate è fondamentale per non esaurire le vostre pile nella montagna di carichi mentali. La fatica più grande del rientrare a lavoro dopo la maternità, infatti, è spesso proprio più il carico mentale di incombenze e cose da tenere a mente più che il lavoro in sé stesso. Ricordatevi di darvi la priorità e di condividere le vostre fatiche emotive e fisiche con il vostro partner. Se sentite l’esigenza di ritagliarvi qualche momento come coppia, solo per voi, fatelo. Introducete una tata da subito: vi sarà utile in caso di assenze del piccolo dall’asilo per i malanni stagionali e per prendervi anche solo il tempo per uscire a fare una colazione a due.

Due parole infine per il vostro bimbo. Sicuramente avvertirà il distacco e ci saranno momenti più critici nei quali voi stesse non saprete come interpretare alcuni suoi comportamenti. Anche lui però sta sperimentando il distacco, sta imparando a capire che mamma va via ma poi torna e sono tutte emozioni nuove e travolgenti. Date tempo anche a lui di capire cosa sono queste nuove emozioni, leggete insieme delle favole che raccontino del distacco, di altri bimbi che vanno all’asilo o che stanno con i nonni. Nei passaggi più critici non abbiate timore di chiedere l’aiuto o il supporto dell’educatrice del nido o di una pedagogista sul territorio che vi rassicuri e vi indichi come gestire al meglio il distacco e nuovi ritmi.

Buon lavoro mamme!

Giulia Lora – Educatrice Perinatale