La ricerca del nome perfetto per il nostro bebè non è cosa facile e i fattori da tenere in considerazione sono davvero moltissimi. Proprio per evitare di perdersi nell’indecisione, ci si può affidare a otto criteri che ci guidino nella scelta.

1- Le nostre radici

In questo caso, la fedeltà alle tradizioni presenti nella nostra famiglia risolverebbe subito il nostro dilemma: il primogenito si chiama allo stesso modo da generazioni e generazioni? Bene, sarà anche il nome del nostro bebè! Usanza vuole che all’interno della nostra famiglia tutti i nomi abbiano la stessa iniziale? La gamma delle possibilità sarà sicuramente ridotta, ma anche il nuovo arrivato avrà un nome che rispetta il criterio!

2- Le origini di mamma e papà

La nostra nazionalità potrebbe essere legata a delle antiche tradizioni che vorremmo rispettare. In molti Paesi esistono delle “regole” non scritte, solitamente legate al passato della nostra famiglia, che usano i nomi per creare un filo conduttore tra vecchie e nuove generazioni. In Grecia, come in alcune zone dell’Italia, è usanza dare al primogenito lo stesso nome del nonno, creando famiglie in cui svariati cugini si chiamano allo stesso modo. In Scozia, invece, si utilizza un metodo più particolare: il primo figlio maschio prende il nome del nonno paterno, mentre la prima figlia femmina si chiama esattamente come la nonna materna; viceversa per i secondogeniti: il maschio prende il nome del nonno materno, mentre la femmina quello della mamma paterna.

3- La singolarità

In questo caso, la questione risponde solo ed esclusivamente ai nostri gusti: c’è chi ama i nomi particolari e originali, magari del tutto insoliti, e c’è chi preferisce pescare tra quelli più classici. Sarà, in ogni caso, quello giusto!

4- La sonorità

Molti fanno la loro scelta in base all’orecchiabilità di un nome rispetto ad un altro, ascoltandone il suono. L’accento regionale, in questo caso, può influenzare la decisione facendo propendere per un nome piuttosto che un altro: in Québéc, per esempio, molti genitori evitano i nomi che terminano in “a” perché diventerebbe inevitabilmente una “aw”. In Lombardia qualcuno potrebbe non considerare nomi come Elisabetta o Simonetta perché non sopporta la e aperta; in Emilia Romagna “la Zorza” e “la Zanna” potrebbero non essere la prima scelta di mamma e papà! Per i più fissati, occhio alla metrica: il numero delle sillabe è, in questo caso, fondamentale per il suono che vogliamo abbia il nome di nostro figlio.

5- Le caratteristiche fisiche

Qualche dettaglio o particolarità nell’aspetto del nostro piccolo, o piccola, potrebbe essere un ottimo spunto per scegliere un nome caratteristico: dei bellissimi occhi azzurri potrebbero farci pensare a Celeste; guanciotte paffute e capelli biondi ad Angelo.

6- Il cognome

Assolutamente fondamentale provare ad abbinare il nome al cognome! Questo piccolo test può evitare brutte sorprese come Dario Lampa o Bianca Carta, per citare i risultati meno problematici!

7- Il nome dei genitori

In questo caso c’è da chiedersi: come trovo il mio nome? Lo odio perché è troppo lungo e tutti mi chiamano con un fastidioso diminutivo? Mi piace da impazzire perché è un nome composto? Vorrei che mio figlio o mia figlia avesse un nome con le stesse caratteristiche del mio? In questi casi, la nostra esperienza personale con un nome ci guida, inevitabilmente, nella scelta. La stessa cosa accade, poi, con i nomi che associamo a persone antipatiche: questi saranno assolutamente banditi!

8- La lingua madre dei genitori

Ormai il mondo è un vero e proprio melting pot di culture e lingue e le coppie di nazionalità diversa sono all’ordine del giorno. Diventa, quindi, necessario scegliere un nome che entrambe le famiglie possano pronunciare senza troppe difficoltà e che sia “a portata” di nonni, evitando così fastidiose storpiature e suoni acrobatici!