Se sei mamma le hai sicuramente pronunciate, se non lo sei, le hai ascoltate tra il divertito, l’annoiato e il disgustato. Si tratta delle cose buffe che una mamma dice del suo pargolo quando parla di lui.
Noi + un verbo a piacere
La mamma, quando diventa mamma, diventa plurale. Plurale maiestatis, per la precisione.
“Noi abbiamo la febbre alta!”
“Noi amiamo tanto il latte con i biscotti!”
“Noi abbiamo male al pancino!”
“Noi facciamo un bel bagnetto e poi a nanna!”
In fin dei conti quel “noi” è un po’ il voler mantenere il legame fisico con quel piccolo essere che fino a poco prima era nella pancia e allora era davvero “noi”. Insomma è un “noi” buffo e tenero insieme.
E diffidate di quelle che dicono che non l’hanno mai fatto. Perché un “noi” può sempre sfuggire, capita.
Mi + un verbo a piacere
C’era uno sketch di un noto comico pugliese, Gianni Ciardo, che girava in tv quando ero una ragazzina. La battuta era più o meno questa:
Mamma: “Dottore il bambino non mi mangia!”
Pediatra: “E cos’è? Un cannibale?”
Ecco, io ho riso dall’infanzia fino a 31 anni circa. Poi a 31 anni e 3 mesi ho avuto il primo figlio e almeno un “mi + verbo a piacere” è capitato anche a me.
Il bambino “non mi mangia”, “non mi beve”, “non mi dorme”. Anche in questo caso siamo in molte, magari anche laurea munite, ad aver preso a randellate l’italiano pur di includere noi stesse in un’azione compiuta dal nostro piccolo tesoro. O sbaglio?
Bisognini vari
Sei mamma oppure hai frequentazioni mammesche? E allora sai già che le conversazioni diventeranno “pulp, molto pulp, pure troppo” (cit.).
E se le mamme sono due o più, la chiacchierata risulterà ancora più buffa o disgustosa.
Si passerà dalla consistenza delle feci del piccolo alla loro frequenza, dai rigurgitini alle scene che evocano immagini direttamente da L’Esorcista. Insomma un elenco infinito di cose parecchio schifose a meno che tu non sia nel pieno turbine di quelle cose schifose. Perché fidati, nei primi mesi di vita del tuo bimbo, cacca e rigurgiti potrebbero diventare tutta la tua vita, perché da quelli dipenderanno anche le ore di sonno.
E quindi adesso dopo i mille appelli alle mamme di lasciare in pace le amiche senza figli con discorsi noiosi e a tratti rivoltanti, ecco un mio appello inverso.
Se non hai figli, abbi pazienza con me. Perché devi sapere che “Se il bambino non mi fa la cacca, noi non dormiamo stanotte!”.