Fra qualche settimana, per la seconda volta nella mia vita, affronterò il mio primo giorno di asilo nido. Sì, perché ammettiamolo, siamo noi genitori che affrontiamo questo distacco con grande partecipazione e un po’ di sofferenza, mista al doveroso countdown che ci fa sentire un po’ in colpa.
Il mio bimbo entrerà al nido a 9 mesi, il primo ne aveva 13 di mesi, altri bimbi ci arrivano da piccolissimi altri ancora hanno magari già 2 anni. A seconda dell’età del piccolo il distacco da mamma e papà sarà diverso, per tutti.
Ma ci sono alcuni accorgimenti che aiuteranno tutta la famiglia a vivere meglio questo delicatissimo momento.
Un solo genitore per l’inserimento
L’inserimento al nido dura qualche giorno. All’inizio mamma o papà accompagnano il piccolo e restano con lui, poi giorno dopo giorno le due figure di riferimento scompaiono per dare spazio agli educatori.
Parlando del mio primo bimbo ho trovato molto importante che le sue educatrici ci chiedessero di scegliere chi tra mamma e papà dovesse accompagnare e riprendere il piccolo. Il bambino ha bisogno di routine e certezze, deve sapere che se è arrivato con papà andrà anche via con lui, un giorno dopo l’altro. I bambini si aggrappano alle routine che li rassicurano e li calmano.
Gli oggetti che consolano
Il vostro bimbo si consola con il ciuccio? Oppure con una copertina o altri oggetti? Fate in modo da averne una copia esatta al nido. Quando non vedrà più mamma e papà e avrà i suoi momenti di smarrimento, quell’oggetto gli ricorderà casa, i suoi primi mesi di vita, l’abbraccio dei genitori. I miei bambini quando prendono il ciuccio tirano un sospiro di sollievo.
Sorridere sorridere sorridere
Lo so che il pensiero di lasciare il vostro bimbo, che magari non avete mollato per un attimo per mesi, vi spaventa e vi sconcerta. Ma è molto importante non trasmettere le nostre ansie, paure e sensi di colpa, al piccolo. A questo punto della sua vita avrete già capito quanto l’umore di noi genitori possa condizionare il loro, e arrivare all’asilo come se si stesse salendo al patibolo non faciliterà le cose.
Dissimulare e sorridere, tanto. Bisogna proprio sforzarsi, bisogna mostrarsi felici di questa nuova avventura, anche perché magari il bimbo è davvero felice di vedere tutti gli altri bambini e gli educatori. Mi ricordo un compagnuccio di mio figlio qualche anno fa: non sorrideva mai. Non sorridevano mai i suoi genitori, all’inserimento arrivarono sconvolti e uscirono dalla stanza dei giochi singhiozzando. Questo non va bene, bisogna sorridere.
Condividere con educatori e genitori degli altri bimbi
Gli educatori sono lì per i bimbi ma anche per voi. Accompagneranno l’intera famiglia durante il percorso del nido e sarà importante comunicare con loro anche le vostre emozioni. Gli educatori sapranno aiutarvi a gestire al meglio l’inserimento e capiranno quando sarà il momento giusto per il distacco.
Poi ci sono gli altri genitori, parlare con loro non vi farà sentire soli. Vi sentirete meno tristi ma anche meno in colpa se in realtà stavate facendo il conto alla rovescia perché non riuscivate più a gestire casa-bambino-lavoro.
Insomma se andate tutti insieme a prendervi un caffè dopo l’inserimento non siete dei mostri, siete umani, molto umani.