Le parole bambini e educazione a tavola non sempre vanno d’accordo (ditemi che è così anche per voi, vi prego!)

Non stanno seduti, non mangiano composti, urlano, si alzano in piedi, i pezzi di cibo possono volare pericolosamente verso il viso di qualche commensale.

Se poi ci aggiungiamo l’eccitazione delle feste natalizie, i regali da aprire, i nonni, i troppi zuccheri ingurgitati, la situazione rasenta il drammatico e l’assurdo.

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Ma non disperate. Perché voi potete farcela a insegnare ai vostri figli come comportarsi decentemente a tavola. Io ho fiducia in voi (e in me. Sì, sono un’inguaribile ottimista).

10 consigli utili per insegnare l’educazione a tavola al tuo bambino

1. Fate sedere i vostri figli a tavola solo quando il loro piatto sarà pronto.

In questo modo si eviteranno inutili attese e il tempo in cui saranno obbligati a stare seduti composti sarà minore.

2. Fate delle porzioni piccole.

Se c’è una cosa che odio sono le porzioni esagerate nel piatto di un bambino. Ogni piccolo commensale mangia la quantità giusta per lui, ci sono bimbi famelici e altri molto più morigerati. Non obbligateli a mangiare più di quanto ne abbiano bisogno.

E’ meglio fare piatti piccoli da riempire più e più volte. Per un bambino riuscire a mangiare tutto è una conquista che lo rende felice, quindi mettete nel suo piatto cinque maccheroni alla volta. Fidatevi è meglio e eviterete capricci imbarazzanti e liti sconvenienti.

3. Se avete dei nonni o dei parenti invadenti, fate sedere i vostri bambini tra voi due genitori. Così potrete essere voi ad avere il controllo della situazione e nessuno potrà interferire più di tanto con le vostre regole e le vostre decisioni.

4. Una volta che i bambini hanno finito di mangiare, lasciate che si alzino da tavola.
So che i bambini bene educati sono stupendi, che sarebbe bello stessero sempre con noi a chiacchierare a tavola per delle ore, ma se non ne hanno voglia (e vi assicuro che non ne avranno) una volta che hanno finito di mangiare lasciateli liberi di alzarsi e di andare a giocare.

5. Parlate prima di sedervi di come ci si deve comportare a tavola, di cosa è educato e cosa no.
Si sta (pseudo) composti, si sta seduti, non si urla, non si sputa. (Comportamenti che forse a voi parranno banali, ma non a me… E questo ve la dice lunga sul mio grado di ottimismo).

6. Promettete al bimbo un premio se si comporta educatamente a tavola.
Può essere un dolce o un regalino speciale o un film al cinema che voleva tanto vedere.

7. Siate inflessibili, ma dolci.

Vi parrà un comportamento bipolare (e forse lo è), ma intendo dire che è bene essere fermi sull’importanza dell’educazione a tavola, ma allo stesso tempo possiamo fissare le regole con dolcezza e calma, senza urlare. (E’ difficile, lo so, ma giuro che è possibile).

8. Ricordatevi che stare a tavola è un piacere.
E dovrebbe esserlo per tutti, grandi e piccini. Non create, quindi, tensioni o situazioni mortificanti per il bambino.

9. Se proprio quella pietanza non la vuole mangiare, lasciate perdere.
In fondo è Natale per tutti. Potrete ricominciare le vostre (giornaliere) lotte per fagli mangiare i broccoli il 7 gennaio (lotte che perderete, lo sappiamo tutte).

10. Guardate il vostro piatto e mangiate di gusto.
Anche dare il buon esempio fa la differenza. Pensate più al vostro piatto e meno a quello del piccolo mostricciatolo che avete di fianco.
Lasciatelo un po’ in pace e godetevi le feste.

Godiamocele tutti queste feste e ricordiamoci sempre che sono momenti felici che passeranno senza più tornare (e rammentiamoci anche che, probabilmente, con l’adolescenza la situazione potrebbe perfino peggiorare, ma questo è un altro lungo discorso da affrontare molto dopo il Natale…).