Mamme e papà, ci siamo! L’estate è alle porte e nidi e materne alla fine di giugno chiudono più o meno ovunque. Come vi organizzerete con i più piccoli durante il periodo estivo? Ecco le opzioni per i genitori che lavorano.

La famiglia come prima risorsa

La famiglia è il primo “centro estivo”, senza dubbio.

Non parlo soltanto di nonni o zii che possono occuparsi dei piccoli mentre mamma e papà lavorano, quello però è un aiuto inestimabile a cui non tutti purtroppo possono accedere.

E se non abbiamo nonni e zii a disposizione ma vogliamo che i bimbi restino a casa nei due mesi estivi?

Mamma e papà potrebbero organizzarsi, magari sfruttando ferie e congedi parentali a turno, se sono lavoratori dipendenti. È un’opzione da valutare, magari combinata con quelle successive e con le vacanze magari già programmate.

Organizzarsi con gli amici

Perché non condividere ferie e congedi con un gruppetto di amici? Un gruppo di quattro o sei genitori che pianificano insieme le assenze dal lavoro e si occupano dei propri figli e di quelli degli altri per un breve periodo.

Insomma i bambini restano con i loro amichetti e con adulti che conoscono bene e i genitori riducono al minimo le assenze dal lavoro.

Centri estivi pubblici e privati

Nella città in cui vivo, Torino, sono le stesse strutture comunali (nidi e materne) ad offrire l’apertura estiva nei mesi di luglio e agosto. Non sono aperte tutte le scuole ma si garantisce il servizio quartiere per quartiere e il costo dipende dall’ISEE, l’indicatore della situazione economica del nucleo famigliare.

L’alternativa alle strutture pubbliche è rappresentata dai centri estivi privati, che non è detto pratichino tariffe in base al reddito.

Babysitter oppure au pair?

Volete che i vostri bimbi restino a casa nei mesi più caldi, gestendo le uscite con orari flessibili senza corse come avviene durante l’anno scolastico? Oltre a genitori, nonni e altri parenti c’è l’opzione babysitter, che ovviamente è quella più costosa poiché occorre impiegare una persona per uno o due mesi.

C’è poi l’opzione au pair, che comporta la possibilità di ospitare un ragazzo o una ragazza nella propria casa offrendo vitto, alloggio (e magari un rimborso spese) nella propria città in cambio dell’attività di babysitting.

E voi, come vi siete organizzati per le vacanze dei più piccoli?

Michela Calculli