Ora che mia figlia ha compiuto i 6 mesi di vita, abbiamo iniziato ad integrare frutta, cereali, carne e verdura al latte materno. Devo riconoscere che né l’abbandono del succhietto o del pannolino, né le prime coliche, né tantomeno le bizze dei due anni mi provocano tanto stress quanto “l’innocente” introduzione di alimenti complementari. Il motivo di tale ansia è l’allergia alle proteine del latte vaccino di cui soffre mio figlio maggiore e che mi porta a trasferire nella piccola i ricordi dell’esperienza vissuta.

In questi anni ho capito che qualsiasi alimento può causare allergia alimentare ma, se già esistono in famiglia casi di questo tipo, occorre prestare maggiore attenzione perché il rischio di allergie può aumentare significativamente.Il latte vaccino, con l’uovo e il pesce è l’alimento che provoca maggiori allergie nell’età infantile e una delle prime cause di reazione allergica nel neonato.

I sintomi di un’allergia alimentare

I disturbi legati all’allergia alimentare sono vari e possono manifestarsi all’assunzione dell’alimento con rush cutanei, foruncoli sino a provocare difficoltà respiratoria o sintomi gastrointestinali come vomito, crampi e gonfiore addominali, perdita di peso.

Gli unici sintomi che presentava mio figlio erano vomito e pianto sconsolato a tutte le ore. Pur accusando debolezza, i pediatri non ci segnalavano criticità particolari se non il deterioramento fisico che risultava oggettivamente molto preoccupante. A volte, i sintomi che presenta un neonato che soffre di allergie e che non sono state diagnosticate correttamente, tendono a confondersi con situazioni normali che vivono la maggior parte dei bimbi come il reflusso, l’immaturità dell’apparato digerente e le coliche gassose.

Consultate il pediatra

Se nell’introduzione di nuovi alimenti nel vostro piccolo percepite alcuni cambiamenti e reazioni che vi suscitano dubbi e timori, consultate immediatamente il vostro pediatra. Il mio consiglio in qualità di madre di un bimbo che soffre di allergie alimentari è quello di dare fiducia al proprio istinto e non dare per scontato che una determinata reazione sia ”normale”.

Solo voi potete conoscere bene vostro il vostro bambino e capire che se qualcosa non va è opportuno affrontare con tempestività la situazione, Tuttavia, all’insorgere di reazioni sistematiche e ripetitive vi raccomando di non costringere il vostro piccolo ad assumere forzatamente un alimento, dato che nella maggior parte di casi, il rifiuto può nascondere un’intolleranza di uno specifico alimento che il corpo rifiuta per evitare un’eventuale reazione.

Il numero dei neonati che soffre di allergie alimentari cresce di anno in anno, per cui è fondamentale che, nel momento in cui introducono nuovi elementi nell’alimentazione del bebè, gli adulti si affidino ai consigli del medico. Non tutti gli alimenti sono adatti, ve ne sono alcuni che per l’elevato grado di allergenicità non devono far parte della dieta fino ad una determinata età e altri invece che non si dovrebbe tardare ad assumere.

I consigli sulla prevenzione

L’insorgere delle allergie alimentari nei bambini non sempre si può prevenire però si può tentare seguendo alcune semplici raccomandazioni:

  • Se possibile dare latte materno che aiuta a prevenire le allergie alimentari e a proteggere il sistema immunitario del bambino.

  • Introdurre gli alimenti complementari poco alla volta rispettando i tempi che ci indicano i pediatri. A volte la fretta di introdurre un alimento prima del tempo è responsabile della maggior parte delle allergie.

  • Introdurre gli alimenti uno ad uno ogni tre o quattro giorni cosicché in caso di allergia si possa identificare subito quale è l’alimento responsabile

  • Far assumere al neonato il nuovo alimento in piccole quantità e aumentare progressivamente solo quando si ha conferma dell’effettiva tolleranza

  • Quando il neonato presenta un’allergia ad uno specifico alimento, è importante fare attenzione a quando è giunto il momento di integrarne altri nella dieta, dato che ci sono proteine che sono comuni a vari alimenti e può sussistere un rischio di allergia crociata. Per esempio, se dovesse esserci un’allergia alle proteine del latte vaccino dovremo fare attenzione al momento dell’introduzione di carne di vitello, soia o uovo.

  • Infine un consiglio che ci ha dato il nostro pediatra e che raccomando a tutti i genitori mentre si trovano fuori città: l’introduzione di un nuovo alimento può attendere qualche giorno, meglio godersi la vacanza senza inutili spaventi, non vi pare?