Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili.

Tarun Tejpal

Io adoro i sorrisi.
Quelli dei bambini poi mi rendono veramente felice.
Di mattina, passeggiando per strada, se non scruto il cielo a ricordare i sogni della notte appena passata, cerco di incrociare gli occhi di un bambino e sorridergli, con la speranza di essere ricambiata.
A volte mi capita, e il giorno volge in meglio.

Ancora di più adoro i sorrisi dei miei figli.
Mi danno una gioia che non credevo potesse esistere, una forza che non sapevo di avere, una volontà che mi fa capire quanto posso, insieme a loro, andare lontano.

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Sorridere è bello.
Una giornata trascorsa senza ridere è una giornata buia. Può capitare certo, ma sarebbe meglio se almeno una volta al giorno trovassimo la forza per sorridere, insieme ai nostri bambini.

Quante volte, tra lacrime di tristezza o dolore, un loro abbraccio, una loro parola dolce ha saputo trasformare la malinconia in dolcezza e nuovo coraggio.

Allora sorridiamo, ogni giorno, più volte al giorno.
Insegniamo ai bambini la gioia di vivere che non chiedono altro che di poter gioire un altro po’.

Sì, ma come possiamo far sorridere il nostro bambino?

Tutto comincia a pochi mesi di vita, con il solletico sulla pancia o i piedini mentre lo cambiamo.
Lui ci guarda, noi lo amiamo come non abbiamo mai amato nessun altro e il riso è dietro l’angolo, qualche pernacchia e lui esploderà nel suo primo sorriso, il più bello di tutta la nostra vita.

Crescendo gli capiterà di essere triste o preoccupato per qualcosa, prendiamolo stretto tra le nostre braccia, coccoliamolo dolcemente e quando vediamo che le nuvole si stanno per diradare diciamogli una cosa divertente che lo faccia ridere di cuore (a casa mia le cose esilaranti in genere si riferiscono alla cacca. D’altronde sono maschi… ma che importa? Ciò che conta è solo la felicità e, se per esserlo è necessario parlare di argomenti un po’ scabrosi e puzzolenti, non so voi, ma io sono disposta a farlo).

Quando ci racconta qualcosa di divertente stiamolo ad ascoltare e ridiamo di gusto insieme a lui.
Insegniamogli anche che alle battute si ride e non ci si offende.
All’inizio forse farà fatica a capire il senso di uno scherzo, ma poi quando capirà sarà lui il primo a divertirsi.

Anche rincorrerli per casa è uno dei massimi piaceri e un modo infallibile per udire la loro risata cristallina. Far cadere qualcosa che portiamo in testa, delle boccacce strampalate, fare finta di cadere sono tutte occasioni d’oro per strappare loro una risata.

Infine c’è un ultimo modo per ottenere uno dei loro sorrisi migliori ed è sorridere noi per primi.
Quei sorrisi aperti che bisogna essere capaci di fare.
Sorridere con le labbra certo, ma anche con gli occhi e il cuore.
Sorridere. Sempre.
E ricordarsi che “Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili.”