L’arrivo di un fratellino o di una sorellina costituisce un evento potenzialmente stressante nella vita di un bambino. In questo contesto, il comportamento assunto dai genitori (nello specifico dalla mamma, ma anche dal papà) può avere un ruolo rilevante nella possibilità che tale transizione fisiologica venga elaborata in modo più o meno sereno.

Certamente, potete cominciare a preparare vostro/a figlio/a all’arrivo del fratellino quando questo è ancora nella pancia della mamma… Ma come comportarsi concretamente con lui o lei una volta che il piccolino è arrivato?

Ecco 8 semplici spunti concreti in questa direzione.

Mettete subito in conto che vostro figlio maggiore soffrirà almeno un po’

Il vostro primogenito sta vivendo una situazione dolorosa e deve elaborare la perdita subita: ha perso il rapporto esclusivo con la sua mamma (e con il suo papà); ha perso il suo status di “unico”; ha perso tempo e attenzione in quantità concentrata solo su di sé. Si tratta di una specie di lutto! In aggiunta, più un bimbo è piccolo, più ovviamente faticherà a dare un senso e a mettere in parole quello che prova.

Se in questo periodo lo vedete stanco, spento o triste, potete cominciare col dirgli: “Sembra che ti senti triste in questo momento. Sai che la mamma ti vuole tanto bene ed è sempre qui pronta per abbracciarti quando sei triste”. Lasciate che il bambino pianga tra le vostre braccia per il tempo che desidera. Mettete in atto gli altri spunti di questo breve vademecum per aiutare vostro figlio a elaborare questo momento difficile.

Al ritorno a casa dall’ospedale, fate in modo che sia il papà ad avere in braccio il piccolino

Se possibile, iniziate fin da subito a impostare le cose in una direziona positiva. Organizzatevi in modo tale che, al ritorno dall’ospedale, sia il papà a tenere il neonato e mamma abbia le mani libere e possa tenderle verso il figlio maggiore per abbracciarlo e baciarlo.  Insomma, non focalizzate immediatamente l’attenzione sul nuovo nato, ma occupatevi prima del ricongiungimento con il primogenito (o con gli altri figli).

Rendete vostro figlio maggiore un “eroe” agli occhi del nuovo arrivato (e anche agli occhi di se stesso)

Durante un momento tranquillo con il piccolo appena nato, chiedete al vostro primogenito di raggiungervi. Dite quindi al piccolo che volete presentargli suo/a fratello/sorella più grande, che è un bambino/a meraviglioso/a e infatti sperate che quando crescerà diventerà come lui/lei. Elencate tutte le qualità che amate di vostro figlio più grande, e che volete che il piccolo (in realtà il grande) sappia.

Assicuratevi che ciascuno dei vostri figli sappia di avere un ruolo fondamentale nell’economia della famiglia

Cercate di evidenziare tutti i comportamenti positivi e le peculiarità di vostro figlio maggiore (o di ognuno dei vostri figli maggiori) e il modo unico in cui contribuisce alla famiglia. Lodate le loro disposizioni personali, che siano essere bambini divertenti, particolarmente disponibili ad aiutarvi, molto socievoli etc. Parlate spesso del fatto che ogni membro della famiglia è importante a proprio modo e dà il proprio contributo speciale: la famiglia ha bisogno di ognuno dei suoi componenti per essere davvero tale.

Rimanete emotivamente connessi con vostro figlio maggiore e mantenete il più possibile le sue routine

Impegnatevi a trascorrere del tempo giornaliero con il vostro figlio maggiore, da soli. Inoltre, quando avete a disposizione un altro adulto, lasciate che sia lui a tenere in braccio il nuovo nato e dedicatevi al vostro primogenito. Inoltre, cercate di mantenere una routine il più possibile simile a quella precedente all’arrivo del neonato (orari della cena, della nanna, favola della buonanotte se era di vostra abitudine, ecc). Ciò fornirà una sorta di tampone contro la tensione causata da tanti cambiamenti e insicurezze.

Non è il momento di chiedere a vostro figlio maggiore di essere un “bambino grande”

Rimandate ad un altro momento transizioni importanti come il passaggio al vasino o al water, l’abbandono del ciuccio o del biberon, etc. Inoltre, aspettatevi alcuni momenti di regressione a fasi precedenti dello sviluppo, ad esempio frequenti risvegli notturni con richieste di rassicurazione.

In alcuni momenti, vostro figlio può desiderare di tornare ad essere un bambino piccolo: lasciateglielo fare senza fargli sperimentare vergogna o colpa. Concedetegli anzi amore e attenzioni extra. (N.B.: se fatto nel contesto degli altri punti elencati in questo articolo, questo tipo di comportamento non va a rinforzare i comportamenti infantili, anzi consente al bambino di esprimere le sue emozioni e sentirsi amato e compreso, consentendo l’elaborazione della situazione dolorosa).

Aspettatevi che vostro figlio vi metta un po’ alla prova per essere sicuro l’amiate ancora

In questo periodo, frequente è anche un aumento dei capricci e di comportamenti di tipo oppositivo. Questi costituiscono spesso dei test con cui vostro figlio più grande mette alla prova il vostro amore. Evitate di cedere ai capricci concedendo strappi a limiti e regole usuali (ad esempio l’orario in cui andare a dormire) perché tali limiti aiutano in realtà i bambini a sentirsi più sicuri. Cercate piuttosto di comprendere questi movimenti per quello che sono: modi per mettervi alla prova. Impegnatevi a reagire dolcemente e non bruscamente, e attenetevi agli altri punti di questa breve guida per consentire al bambino l’elaborazione di tali aspetti.

Leggete insieme un libro sulla nascita di un fratellino o di una sorellina

I libri hanno un enorme potere nell’aiutare i bambini a gestire eventi potenzialmente stressanti, compresa la nascita di un fratellino o di una sorellina. Leggere insieme questi libri può già di per sé aiutare i bambini a comprendere meglio cosa stanno attraversando e fornire loro abilità di base per attrezzarsi a vivere queste situazioni. Inoltre, potete usare i libri come un tramite per parlare dei sentimenti che vostro figlio sta vivendo. Potete dire: “Forse anche per te è difficile vedermi impegnata con il tuo fratellino quando vuoi stare con me…”, oppure “Hai ragione, i bambini piccoli prendono un sacco di tempo…”. L’obiettivo è aiutare vostro figlio a mettere in parole e dare un senso alle sue emozioni, in modo da aiutarlo a “maneggiarle” piuttosto che agirle.

Qui una raccolta di titoli su questo argomento: