Ricordo che quando abbiamo scoperto di essere incinta avevamo le lacrime agli occhi. Parlo sempre al plurale piccolino/a (ancora non sappiamo se sei maschietto o femminuccia perché da monellino non ti fai vedere), perché sia io che papà ti abbiamo sempre desiderato ardentemente. Ti abbiamo aspettato tanto e dopo un tentativo non andato a buon fine quelle linee rosa sul test di gravidanza avevano acceso in noi una speranza.

Le prime settimane sono state le più difficili, tra la paura di perderti, che qualcosa potesse andar storto e la gioia di sapere che eri in cammino verso la nostra casa. Eravamo travolti da un turbinio di emozioni. Passata le settimane clou, il momento più bello è stato quando ti abbiamo visto per la prima volta. Eri così piccolo, ma avevi un cuoricino che pulsava all’impazzata! Ricordo che papà mi teneva forte la mano e che quando ti ha visto si è commosso: eri li piccolo e indifeso, ma con una gran voglia di vivere e crescere dentro di me.

Usciti dal medico e appurato che tutto fosse apposto abbiamo deciso di dirlo ai nonni: non puoi immaginare la festa e la felicità nei loro occhi! C’era chi già fantasticava sul nome, chi ti immaginava descrivendoti e chi progettava che cosa dovesse regalarci prima.

Oggi la magia di quei momenti cresce accompagnata da emozioni diverse e sempre più forti che si avvicendano giorno dopo giorno e che non vediamo l’ora di vivere! Ogni ecografia è una piccola foto di te, un’istantanea della tua crescita, dei tuoi cambiamenti, un ricordo in più da inserire nell’album che stiamo costruendo io e papà su di te.