I nonni ci salvano la vita, a volte.

Quando siamo in difficoltà con i nostri figli e loro, con una parola, i nonni risolvono il problema. Ci salvano quando noi siamo troppo stanchi e loro invece no, che hanno ancora voglia di coccolare e giocare e correre a perdifiato con il nostro bambino instancabile (mi chiedo come sia possibile che non si stanchino mai, MAI!).

I nonni ci hanno resi felici quando eravamo noi a essere piccoli.
Ancora ricordo con gioia le
favole del pomeriggio di mio nonno, sempre uguali e sempre diverse. Le corse in motorino a seminare il mio cane che puntualmente mi aspettava all’ingresso dell’asilo. La piada fatta con un piccolo mattarello e il cucchiaino di zucchero e caffè che mia nonna mi faceva succhiare.

Ma i nonni ce la complicano anche la vita, a volte.

Sì, perché ogni mamma che ho conosciuto ha avuto qualche problema con i nonni che sono, sempre più spesso, pestiferi e disobbedienti, proprio come i loro adorati nipoti.
Il problema più comune è riconducibile al fatto che 
non ci ascoltano e fanno di testa loro, dimenticandosi che hanno già avuto un’occasione per educare i loro figli (spesso con risultati quanto meno discutibili).

Ora dovrebbero farsi da parte e lasciare a noi genitori il compito di crescere, seppure sbagliando, i nostri bambini.
Ecco alcuni casi critici di nonni disobbedienti:

  • Voi dite “Non date la carne alla bambina” e loro le fanno mangiare dalla fiorentina al coniglio in porchetta, passando per i ciccioli. Neanche si trattasse di un leone…

  • Voi chiedete di non farlo dormire e nonni lo faranno “riposare” per metà pomeriggio adducendo come scusa che poverino era stanco, era intrattabile, si è addormentato da solo sul divano (sì, quando mai…)

  • Oppure al contrario, “Addormentalo verso le 21” e quando tornate a mezzanotte sono ancora lì a urlare e giocare, scalando il divano e con la televisione sparata a volume assordante e la risposta è “Non voleva dormire.” Ora, voi ditemi, quando mai un bambino vuole dormire? QUANDO?!

  • O ancora “Oggi niente schifezze” e quando rientrate ha mangiato, nell’ordine, “Un gelato, una caramella, delle patatine e una brioche”. Tanto le coronarie a lui non servono per pompare sangue, le può tranquillamente intasare con le schifezze, ma “Poverino, aveva fame”. Ah beh, allora, diamogli pure da mangiare come se non ci fosse un domani.

Ecco, io lo so, in questi momenti (e sono certa ne ho dimenticati altri) potreste uccidere o trasformarvi in un mostro urlante dagli artigli affilati, ma vi consiglio di respirare a fondo e mantenere la calma.

Ancora, lo ripeto, respirate e mantenete la calma.

E dite con fermezza, ma con dolcezza, perché vorreste che si comportassero diversamente.

Personalmente, negli anni e con due figli alle spalle, ho messo in atto tre strategie per sopravvivere ai nonni disubbidienti:

  1. Quando ci sono i nonni, non ci sono i genitori.
    Certo ci sono delle eccezioni obbligate, tipo i pranzi o le cene di famiglia, ma normalmente se i miei figli vogliono andare dalla nonna io non sto lì con loro, li lascio e ne approfitto per avere qualche ora per me o per qualche lavoro impegnativo che non riesco mai a svolgere causa l’essere chiamata circa 50 volte al minuto. In questo modo i nonni si sentono liberi, i bambini si divertono e a me non viene il sangue marcio.

  2. Portate pazienza.
    Davvero, portate molta pazienza e pensate che in fondo avete a che fare non con un solo bambino, ma con tre bambini. Cioè vostro figlio e i due nonni. Ed è vero che i bambini capiscono la differenza tra le diverse regole che ci sono in una casa e nell’altra.

  3. Asilo o baby sitter.
    Se proprio le diversità sono enormi e rischiate di ammalarvi per comportamenti che non condividete, scegliete una soluzione alternativa alla permanenza giornaliera con i nonni che sia l’asilo o una baby sitter o un orario a incastro con il vostro compagno, vedete voi.

Infine ricordatevi che siete voi che avete bisogno e i nonni, seppur a modo loro, vi stanno aiutando. Poi il tempo passa e tutto si dimentica. E i bambini, ve lo assicuro, crescono lo stesso.

Che ne dite, vi ho convinte? E ricordate: oggi è la Festa dei nonni, fate loro gli auguri 😉