I bambini, spesso, sono impulsivi perché devono ancora imparare a controllarsi.
L’autocontrollo è una capacità che si apprende nel tempo e con un po’ di sforzo.

Certamente, ci sono bimbi in grado di tenere sotto chiave l’impulsività fin dalla tenere età, ma è più comune che non ne siano capaci.

Come si manifesta l’impulsività in un bambino?

L’impulsività è l’azione non pensata, quando non si riflette prima di agire.

Non sempre è un male.
Ci sono comportamenti impulsivi che manifestano i sentimenti in modo limpido e senza filtri. L’impulsività diventa un problema nel momento in cui esprime rabbia o aggressività o se il bambino manifesta una sofferenza legata al suo agire senza ragionare.

Come posso aiutare mio figlio a controllarsi?

Il metodo migliore per insegnare a un bambino è l’esempio.
Se voi sarete calmi e riuscirete a dominare la rabbia nei momenti critici, anche lui, con il tempo imparerà a farlo.
Ma noi, per quanto ci sforziamo, non siamo perfetti.
Perciò è probabile che ci siano dei momenti in cui perderemo le staffe o ci arrabbieremo tanto da urlare o diremo frasi insensate.

5 consigli, su ciò possiamo fare e che possiamo tentare di insegnare ai nostri figli, per cercare di controllarsi e non agire impulsivamente:

  1. Imparare a contare fino a 10 prima di rispondere d’impulso o di perdere le staffe.
    Sembrerà banale, ma aiuta. Soprattutto, insegna ai bambini a capire che, tra un’azione e una reazione, può trascorrere del tempo. Tempo utile a riflettere su una risposta appropriata.
  2. Dire a nostro figlio con voce calma, affettuosa e al tempo stesso ferma che non è necessario dare in escandescenze o rispondere subito o seguire tutti gli impulsi che gli stanno passando per la testa.
  3. Chiedergli come si sente dopo che è passato il momento dell’impulsività incontrollata.
    E se si sente male, come è probabile che sia, parlare del perché non riesce a controllarsi.
  4. Trattenerlo fisicamente.
    Che non vuole dire reprimerlo, ma contenerlo se l’impulsività si manifesta in rabbia o comportamenti aggressivi, in  modo che abbia il tempo per calmarsi.
  5. Mandarlo in camera sua, ma non come una punizione, come una tecnica per rasserenarsi e imparare a riflettere sull’accaduto.

Ricordatevi sempre che imparare a riflettere o a controllarsi è un processo lungo che richiede un lavoro costante nel tempo, non demordete quindi se vedrete che non otterrete subito dei risultati, ma continuate ad insistere.

Per esperienza personale, da impulsiva nel bene e nel male, so quanto sia difficile moderarsi, ma è possibile.
E noi, possiamo imparare a farlo. Per noi e per i nostri figli.