I nonni hanno un ruolo importante nella vita dei nipoti, e non parlo soltanto dell’accudimento dei nipotini e dell’aiuto concreto offerto ai propri figli, parlo di un tassello fondamentale per l’educazione e la crescita dei piccoli.
Nonni troppo vicini
I nonni troppo vicini sono quelli che partecipano quotidianamente alla vita dei piccoli, quelli che nella realtà in cui viviamo e in cui tutti dobbiamo lavorare e correre come dei matti, spesso sostituiscono mamma e papà in tutto o quasi: dall’entrata/uscita da scuola, alle visite mediche, alle recite scolastiche.
Conosco questa tipologia di nonno perché io ne avevo una così, mia nonna Grazia viveva proprio con noi e si è occupata di me e di mo fratello fino ai miei 12 anni.
È un rapporto complesso quello da gestire a stretto contatto nonni-genitori-nipoti, il rischio è una confusione di ruoli, i benefici sono un sostegno famigliare preziosissimo e un rapporto irripetibile con i nipotini. La cosa importante in questo caso è stabilire chiaramente i confini tra nonni e genitori e godersi tutto il bene per i più piccoli.
Nonni troppo lontani
In questo caso parlo da genitore. I nonni troppo lontani sono mia madre e mio padre, perché viviamo a mille chilometri di distanza, io in Piemonte e loro in Puglia. Nonni e nipoti si incontrano due o tre volte l’anno, ogni volta i bambini sono creciuti un po’ e quindi diversi.
È un rapporto che ha un componente dolorosa, nonni e nipoti si perdono tante cose gli uni degli altri, il senso di mancanza non lo avvertono soltanto i grandi perché i bambini sentono istintivamente che c’è qualcosa che non è al suo posto.
Per fortuna viviamo in un’epoca in cui le comunicazioni sono veloci e disponibili e nonni e nipoti possono parlarsi di frequente e fare videochiamate. Non saranno abbracci, ma fanno comunque bene ai cuori di tutti.
Nonni che non ci sono più
Ci sono dei nonni che purtroppo sono scomparsi prima di conoscere i propri nipoti. Questo è un vuoto incolmabile e sta ai genitori ricrearne la figura.
I miei bambini hanno un nonno che non c’è più e che nemmeno io ho conosciuto. Ma il loro papà ce lo racconta spesso e di lui sappiamo tante cose. È molto bello e importante parlare di chi non c’è più e spiegare ai piccoli che alcuni tratti del loro aspetto o del loro carattere arrivano lì, da quel nonno che non c’è ma che vive nel loro DNA e ogni tanto spunta fuori, lasciando un po’ commossi mamma e papà.
Nonni scelti dai bambini
Ho detto che i miei figli hanno nonni lontani e un nonno che non c’è più. Ma i bambini non si perdono d’animo e individuano un nonno in ogni capello bianco e in ogni ruga marcata che incontrano. E ne “adottano” qualcuno.
I miei due bambini, ad esempio, hanno scelto una anziana signora che sta spesso nel negozio di abbigliamento di sua figlia che si trova sotto casa nostra. La salutano al mattino quando vanno a scuola e al pomeriggio quando rientrano, ogni tanto restano con lei se io o mio marito abbiamo delle emergenze e non possiamo portarli con noi, e sono evidentemente ricambiati nell’affetto sincero.
Insomma questi piccoletti mi hanno insegnato che in fondo i nonni sono di tutti: basta un abbraccio!
Michela Calculli