Il sole: amico e nemico della pelle.

Se è vero che i nostri bambini devono prendere il sole, che notoriamente aiuta a fissare la vitamina D, importante per la crescita armonica delle ossa, e favorisce l’equilibrio dei neurotrasmettitori implicati nei meccanismi che regolano il sonno e il tono dell’umore, è anche vero che i raggi UVA e UVB sono molto dannosi per la pelle, che va opportunamente protetta (soprattutto nei bambini, per i quali la pelle è ancora un organo “immaturo”, cioè non ancora completamente sviluppato).

LEGGI ANCHE: Come organizzare un viaggio con un neonato?

Ecco qualche consiglio per proteggere in maniera coscienziosa il vostro bebè al sole:

  • esposizione diretta al sole: fino all’anno di età i dermatologi sconsigliano l’esposizione diretta ai raggi del sole (vale a dire spiaggia sì, ma sotto all’ombrellone!). Dopo l’anno di età invece l’esposizione diretta è possibile, ma abbiate cura di farla avvenire in maniera graduale (i primi giorni 5-10 minuti e poi aumentate).
  •  fototipo: imparate a familiarizzare con le tabelle dei vari fototipi. In base a queste potrete scegliere il fattore di protezione solare corretto (per loro, ma anche per voi) e decidere se e quanto esporre i vostri bambini al sole.
    tabella-fototipo
    Se infatti i vostri bimbi sono di fototipo 1 o 2 (capelli rossi o biondissimi, lentiggini, pelle lattea o bianchissima) dovrebbero rimanere all’ombra o esporsi con una maglietta. A tal fine vi rammento dell’esistenza di tanti brand (principalmente nord europei, in quanto la % di popolazione con questi fototipi è maggiore) che producono costumi con fattore di protezione solare UPF50+.
  • fattore di protezione solare: quale scegliere? UPF o SPF. Rappresenta il moltiplicatore del tempo che posso stare al sole prima che compaia l’eritema, sempre basandosi sul proprio fototipo. Se ad es. posso stare al sole senza protezione 10 minuti senza scottarmi, con una crema con protezione 30+ potrò stare 10×30=300 minuti cioè 5 ore.
    Vanno ovviamente considerati i bagni, il sudore e l’effetto “lavante” di questi agenti: tuttavia in commercio troverete varie creme waterproof e altre, molto innovative, che possono addirittura stendersi sulla pelle bagnata.
  • questione di orari. Al di là delle protezioni e dei minuti di esposizione, ci sono fasce orarie in cui i bambini non dovrebbero esporsi al sole perché la radiazione UV è più intensa: tra le 11 e le 17 evitate l’esposizione (o coprite i bambini). Questo concetto vale anche se il cielo è nuvoloso, perché la radiazione UV è comunque presente.

 

Infine, l’ultimo consiglio: godetevi il mare, ma con responsabilità (vale anche per noi mamme!!!). Ricordate che gli effetti benefici del sole si ottengono anche sotto l’ombrellone! Non sottovalutate la radiazione riflessa che abbronza (sì, avete letto bene!) e contribuisce comunque a fissare la vitamina D.

Buon sole a tutti!