Arriva un fratellino! O una sorellina! Ancora non si sa ma se si tratta della seconda gravidanza, ti domandi come sarà il rapporto tra fratelli. E sei piena di speranze e paure. Inoltre hai una falsa convinzione: quella di generare una fotocopia del tuo primo figlio. Sbagliato!

I figli fotocopia non esistono

Sei incinta e guardi il tuo primogenito (parlo al maschile perché ho due figli maschi, spero non me ne vorrai). Lo osservi e pensi: sarà come lui, dormirà la notte, sarà ubbidiente e avrà il suo stesso carattere; in fondo il mix dei DNA mio del del padre è identico! Noi saremo identici nell’educarlo!

E invece no. Avere più di un figlio insegna molto. Insegna che i figli sono persone e persone diversissime le une dalle altre. Insegna che il modo di essere del primo figlio non è tutto merito o colpa vostra, che esistono dei tratti innati nel bambino che si possono smussare o far risaltare col tempo, ma restano fondamentalmente lì. Insegna che noi siamo diversi nello spazio e nel tempo nell’impartire l’educazione ai figli.

Quindi per prima cosa devi sapere che i fratelli saranno sicuramente diversi fra loro; anche si trattasse di gemelli omozigoti, dovrai anzi dovrete confrontarvi con due caratteri diversi, due atteggiamenti nei confronti della vita, degli accadimenti e delle emozioni.

Si parte dal test di gravidanza

Fatta questa doverosa premessa, mamma e papà possono fare molto per il rapporto fra fratelli, fin dal test di gravidanza.

Dalla mia seconda gravidanza ho imparato a:

  • non comunicare il nuovo arrivo troppo presto, sia per evitare enormi sofferenze nel caso in cui la gravidanza si interrompa bruscamente, sia perché se il primogenito è piccolino potrebbe patire il lungo periodo di tempo che lo separa dal nuovo nato;
  • coinvolgere il bambino nell’evoluzione della gravidanza, mostrando i calcetti del fratellino, le ecografie e i preparativi, in modo da rendere reale quel che ancora non è;
  • glissare sulle eventuali difficoltà della gravidanza, perché se mamma non può muoversi dal divano non deve essere tutta colpa del fratellino in arrivo;
  • dedicarsi al primogenito anche a ridosso del parto e subito dopo, ricavando dei momenti esclusivi (ricordo che ancora dolente per i punti del cesareo, portai mio figlio grande al luna park, soltanto io e lui; oppure quando mio marito lo portò a cena fuori mentre noi eravamo ancora ricoverati).

Insomma il bambino o i bambini più grandi devono sapere che non verranno in alcun modo soppiantati dal nuovo arrivato, anche se questo richiederà un grande impegno di mamma e papà.

In fin dei conti per il piccolo il o i fratelli ci sono sempre stati, ma il primogenito ha avuto per un certo lasso di tempo mamma e papà tutti per lui.

È il momento di osservare in silenzio

Il neonato cresce e diventa bambino, inizia a parlare, a camminare e ad interagire con il fratello maggiore. Un bel giorno sentirai delle risate provenire dalla cameretta: stanno giocando insieme e si stanno divertendo un sacco! Ma non avrai molto tempo per commuoverti, da un momento all’altro potrebbe partire la rissa. Perché come dicevo all’inizio, sono diversi e non sempre andranno d’amore e d’accordo.

È giunto il momento di osservare tanto e di intervenire meno possibile. Sta nascendo un nuovo rapporto d’amore fraterno e mamma e papà devono seguirlo ma con discrezione. Bisogna esserci sempre ma non intromettersi, sono persone e troveranno il loro equilibrio (insomma, se si stanno picchiando per un gioco, magari sarebbe il caso di intervenire!).

È un’emozione stupenda vedere questi piccoli imparare a conoscersi, annusarsi, capirsi. Un vero dono.

E la gelosia?

Finora non ne ho parlato perché in casa nostra è accaduto il contrario di quanto ci si potesse aspettare: è il più piccolo ad essere geloso del più grande, e comunque non troppo spesso. Sono persone, capita.