La curiosità è bambina. Se sei mamma da almeno un paio d’anni saprai che una delle parole preferite dei più piccoli è “perché”. I bambini sono curiosi e spugnosi, basta restare in ascolto e diventa una passeggiata.

Rispondi ai perché

Arriva con le prime parole e con i primi momenti di autodeterminazione: è la fase dei “perché”.

“Amore di mamma, per piacere non giocare con l’acqua adesso che fa freddo” e lui “e perché?”. Esiste un “perché” per ogni tua affermazione e richiesta, devi fartene una ragione. Anzi potrebbe trasformarsi in un’occasione di stimolo all’apprendimento.

Invece di proporre imposizioni calate dall’alto si possono usare quei “perché” per mettersi sullo stesso livello e spiegare i motivi di certe nostre richieste che possono apparire dei divieti difficili da sopportare.

Torniamo ai giochi d’acqua in inverno? “Perché quando fa freddo l’acqua non evapora velocemente e tu resti tutto bagnato, e quando si resta bagnati e freddi ci si può ammalare. Significa che poi non si può uscire per un po’, si deve pulire sempre il nasino, bisogna fare l’aerosol e prendere le altre medicine”. Sono piccoli ma gli piacciono un sacco le nostre risposte, anche se non sempre funziona e ci toccherà ripeterle più e più volte.

Portali in giro (in tutti i sensi)

Vuoi un bambino curioso? Portalo a spasso o in viaggio. E non parlo di viaggi costosi e non alla portata di tutti. Bastano dei giri in posti inesplorati del paese o della città in cui vivete, di piccole gite magari in treno per scoprire che esistono anche campagna, mare, montagna. Oppure di visite ai musei più vicini, dal momento che ormai quasi ovunque si possono trovare dei percorsi baby-friendly e dei consigli per rendere la visita un evento divertente e stimolante.

E poi ci sono i viaggi virtuali, quelli che si possono fare dal divano di casa sfogliando un libro, navigando su un sito Internet oppure guardando dei video online. Con i piccoli ogni risposta porta ad un’altra domanda e questo è già un viaggio con destinazione sconosciuta, non trovi?

Impara con loro

E se la curiosità da stimolare fosse la tua? L’altro giorno, mio figlio che ha 6 anni mi chiedeva i nomi delle figure geometriche. Arrivati al triangolo gli ho detto che non ne esiste un solo tipo, ma che ci sono tanti triangoli diversi con un “secondo nome”. Ora, io sono laureata in Economia e di matematica ne ho studiata tanta tanta, ma non mi ricordavo tutti i nomi dei triangoli. Allora alla fermata del bus con lo smartphone ho cercato su Google Immagini “tipi di triangolo” e ho trovato tutte le forme e i nomi e glieli ho mostrati. Lui ha scoperto una cosa nuova e io ho fatto un piacevole ripasso.

Invece devo ammettere che alcune cose le ho scoperte grazie a lui, perché non sai mai dove si annidano le tue “sacche di ignoranza”. Ad esempio sapevi che Saturno è un pianeta gassoso mentre i suoi anelli sono fatti di materiale solido? Magari tu sì, io ci sono arrivata soltanto da mamma.