Lo sviluppo motorio da 3 a 6 mesi

Se nei primi tre mesi di vita abbiamo descritto il neonato come super concentrato su se stesso e quindi impegnato ad aprire il suo campo visivo, a scoprire i colori, ad aumentare la propria capacità di rimanere sveglio e seguire con gli occhi gli oggetti animati, nella fase 3-6 mesi assistiamo ad un vero e proprio tsunami di competenze nuove per quanto riguardo lo sviluppo motorio.

Leggi anche Lo sviluppo motorio dagli 0 ai 3 mesi

Nel bambino infatti, aumenta l’interesse verso il mondo circostante ed il desiderio di interagire sia con gli oggetti che ritiene attraenti sia con le persone che si prendono cura di lui. Assistiamo ai primi sorrisi “volontari” cioè proprio in risposta al nostro sguardo, alle nostre facce buffe.

Migliora di giorno in giorno anche la sua capacità di sostenere il collo ed il tronco superiore e se osserviamo bene il nostro bambino vedremo che letteralmente si “prepara” ad iniziare a muoversi nello spazio sostenendosi meglio con i gomiti da sdraiato quando lo adagiamo sul fasciatoio o lo teniamo tra le braccia a pancia in giù. Sono le competenze che presto lo porteranno a gattonare e poi ad alzarsi per camminare!

Vediamo insieme le sue prime nuove scoperte e come possiamo aiutarlo

Sviluppo motorio 3-6 mesi: la coordinazione occhio/mano

Il piccolo intorno ai tre mesi di vita inizia a prendere consapevolezza delle proprie mani, di come si muovono nello spazio e di come attraverso esse possa afferrare oggetti di suo interesse e portarli alla bocca. Questo ci pone davanti a due considerazioni molto importanti:

La sicurezza a casa

I bambini sono davvero imprevedibili. Se fino al momento prima non si giravano, non afferravano niente, improvvisamente iniziano a farlo. Bisogna dunque fare attenzione alle tende di casa, ad oggetti che potrebbero tirarsi addosso, alle prese domestiche della corrente e così via. Per scovare tutti i punti critici della casa mettetevi proprio con gli occhi all’altezza dei vostri piccoli e guardate cosa avete intorno. 

I giochi da proporre

Dai tre ai sei mesi si utilizza molto la sdraietta, la palestrina, un tappetone morbido con piccoli pupazzi e sonagli. Create proprio un angolino in casa dedicato esclusivamente a voi e al vostro bimbo nel quale potete sedervi per leggergli una filastrocca o interagire con lui semplicemente stando sdraiati.  Ormai da molti anni invece è del tutto sconsigliato il girello in quanto fa assumere al bambino una posizione “innaturale” ovvero lo fa stare dritto in piedi quando non ha ancora il tono muscolare per farlo ed in più agevola il consolidarsi di alcune posizioni scorrette delle anche e dei piedini.

Intorno ai cinque/sei mesi il piccolo inizierà a guadagnare con sempre maggior sicurezza la posizione seduta. All’inizio saremo noi a metterlo seduto e ad offrirgli dietro un sostegno, più avanti sarà lui stesso, anche da sdraiato, a coordinare tutti i movimenti per mettersi seduto e restarci. In questa fase è molto importante fare attenzione alle “capocciate”.

La testa del bambino infatti, è per sua conformazione leggermente sproporzionata rispetto al resto del corpo e soprattutto in questi primi approcci nella posizione seduta il bambino può fare fatica a mantenerla. È quindi importante offrire al bambino un luogo sicuro dove fare queste prime prove: un tappetone, un piumone lontano da spigoli, lontano da vetri (ad es. Portefinestre, vetrinette), e con un sostegno dietro la schiena. Andrà benissimo ad esempio il cuscino da allattamento che potrà dargli quel minimo di sicurezza una volta guadagnata la posizione.

Dedichiamo ora anche un po’ di attenzione ad un aspetto non prettamente motorio ma che è sicuramente molto coinvolto in questa fase dello sviluppo del neonato: il linguaggio.

Lo sviluppo del linguaggio

Da 3 a 6 mesi il bambino entra in relazione con chi si prende cura di lui, guardando con più attenzione o con i sorrisi. Inizia però in questa fase anche un fenomeno che è molto emozionante da osservare ovvero la comunicazione intenzionale. Se infatti fino al quarto mese di vita il bambino comunica con la mamma, il papà o chi si prende cura di lui sempre quindi in una diade, a partire dal quarto mese di vita il bambino inizia a produrre tutta una serie di comportamenti che hanno per lui un valore di segnale e che sono finalizzati alla soddisfazione di propri bisogni: ad esempio raggiungere un oggetto, essere preso in braccio. Il bambino quindi inizia a comunicare, spesso con gridolini che in questa fase sono definiti “lallazione” i suoi desideri e le sue preferenze.

In questa fase è particolarmente importante leggere ad alta voce al bambino, perché sebbene sia ovviamente prematuro lo sviluppo del linguaggio vero e proprio, in questa fase è per lui molto piacevole ascoltare la voce della mamma, ad esempio, imparare a comprendere le pause nel nostro linguaggio, vedere le nostre espressioni abbinate alle parole.

Sviluppo motorio e linguaggio: quando preoccuparsi

Quando dobbiamo preoccuparci? E se notiamo qualcosa di strano nei movimenti del nostro piccolo? Quali sono i segnali di allarme?

In pediatria esistono delle tappe che potremmo definire “obbligate” ovvero esistono delle competenze che idealmente sono da raggiungere entro un tot di mesi. Per il pediatra saranno una specie di spartiacque che lo aiuterà a capire quando è il caso di approfondire con uno specialista un certo aspetto. Lasciamo dunque a lui le valutazioni durante i bilanci di salute del nostro piccolo e non preoccupiamoci se il bambino della nostra amica ad esempio, ha già guadagnato una tappa piuttosto che un’altra.

Informiamo il pediatra se invece notiamo che il nostro bambino dopo aver raggiunto una certa tappa improvvisamente regredisce, se notiamo che ha molta abilità con una manina e pochissima nell’altra, o se gattona o striscia in modo anomalo o molto diverso dal solito.

Questi bruschi cambiamenti infatti, possono essere degni di attenzione ma anche solo banalmente da trattare con un osteopata specializzato. 

Leggi anche 6 momenti con il bambino che devi lasciare a papà