Durante la gravidanza, vengono eseguite ecografie per monitorare lo sviluppo del bambino e il suo stato di salute. Le ecografie sono, dunque, una procedura diagnostica. Ma negli ultimi anni, grazie al progresso e allo sviluppo della tecnologia, si sono diffuse anche come possibilità di osservare l’aspetto del bambino prima della nascita. Dalle ecografie tradizionali al 3D le più recenti sono in 4D e 5D. Ma ci sono cinque dimensioni? In questo articolo vi spieghiamo in cosa consiste ciascuna tipologia.

A cosa servono le ecografie?

Vengono utilizzate per ottenere immagini dell’interno del corpo. L’emissione di suoni ad alta frequenza, che rimbalzano contro al bambino ne dà un’immagine approssimativa. Le prime sono quelle in 2D che producono un’immagine piatta, sembrano in bianco e nero e non sono molto nitide.

L’ecografia ostetrica è utilizzata per controllare lo stato del bambino. Con l’impiego della terza dimensione, una componente più sentimentale è incorporata nella diagnosi, poiché con essa i genitori vedono il loro bambino per la prima volta e persino apprezzarne le somiglianze! Le ecografie in 4D e in 5D costituiscono un ulteriore passo in avanti e consentono di vedere il movimento.

Ecografie in 4D e 5D: definizione e movimento in tempo reale

Nelle ecografie in 4D viene eseguita una ricostruzione sequenziale delle immagini scattate in 3D. Così i genitori possono vedere il loro bambino muoversi in tempo reale. Per quanto riguarda le ecografie in 5D, le immagini sono in alta definizione. Si riscontra una maggiore nitidezza, non sostituiscono quelle tradizionali in 2D, ma le completano.

Le ecografie in 4D e in 5D consentono di vedere il bambino in movimento.

Il momento ideale per vedere il tuo bambino con un’ecografia di questo tipo è tra la 26a e 30a settimana  anche se possono essere fatte dalla decima settimana.

Conoscevi le differenze tra i diversi tipi di ecografia? Ne hai fatta qualcuna o ti sei sottoposta a quella tradizionale? Il tuo bambino assomigliava all’immagine dell’eco?