La musica pervade la vita di tutti noi. È ovunque e ormai si può ascoltare in qualsiasi modo, dal più tradizionale vinile alle app di streaming. I bambini possono entrate in contatto con la musica prestissimo e mamma e papà, con piccoli accorgimenti possono avviarli alla conoscenza di questa meravigliosa arte.
Prima della nascita
La musica entra nella vita dei nostri piccoli a partire dalla gravidanza. Ricordo bene che quando ero incinta del mio primo bimbo, 8 anni fa, il piccolo iniziava a muoversi tantissimo appena partiva un brano di musica reggae. La cosa mi faceva sorridere e mi faceva sentire bene “ha già i suoi gusti musicali!” mi dicevo. Ovviamente non era così, ma di certo i durante la gravidanza i bambini traggono beneficio dalle sensazioni piacevoli provate dalla mamma, e dunque se mamma ascolta musica che le piace, anche il piccolo sarà contento, a modo suo.
LEGGI ANCHE: Musica e neonati prematuri, tutti i vantaggi!
Quindi se avete il pancione, ascoltate tanta buona musica e il piccolino alla nascita potrebbe riconoscere qualche brano magari ascoltato nelle ultime settimane di gestazione.
Sane abitudini in famiglia
Una volta nato, sarebbe un’ottima idea “esporre” il piccolo ad esperienze musicali di vario genere:
- canzoncine per bambini;
- musica che piaccia molto a mamma e papà;
- e perché no? Veri e propri concerti (non dico di andare a sentire rock pesante, ma magari qualche esibizione di artisti di strada o altre occasioni di ascolto in luoghi pubblici e all’aperto in qualche modo mettono in contatto il bimbo e la musica).
E poi i regali: piccoli strumenti musicali adatti a piccoli e piccolissimi che consentano loro di sperimentare i suoni diversi che possono essere prodotti e le possibili armonie da eseguire.
E ancora cantare, contare con e per loro, perché mamma e papà sono i “giocattoli” preferiti nella prima infanzia.
Metodo Suzuki
In conclusione vorrei parlare dell’insegnamento della musica fatto in maniera strutturata. E in particolare vorrei parlare di un metodo particolare: il metodo Suzuki.
Il metodo, strettamente connesso ai metodi educativi elaborati da Maria Montessori e da Jean Piaget, è stato ideato dal violinista giapponese Shinichi Suzuki e si basa su tre pilastri:
- ascolto;
- ripetizione regolare;
- attitudine dell’insegnante.
Secondo Suzuki ai piccoli si può insegnare la musica esattamente come gli si insegna a parlare la propria lingua madre, attraverso ascolto, ripetizione ed entusiasmo dei genitori/educatori per i progressi.
Insomma anche per applicare un metodo di apprendimento della musica gli ingredienti fondamentali sono mamma e papà, e gli eventuali fratellini!
Michela Calculli