Come insegnare ai bambini il rispetto? Il rispetto per persone, animali, cose. Non esiste una formula magica, quindi ho deciso di raccontarvi in che modo ci provo io. I risultati li vedremo col tempo, anche se qualche piccola vittoria mi conforta.

L’esempio

Ne abbiamo già parlato in passato. Le buone o cattive abitudini i nostri figli le prendono prima di tutto da noi. Dunque sarà difficile educare un figlio al rispetto se questo manca tra mamma e papà o addirittura nei suoi confronti. Il primo passo è quindi quello di adottare piccoli atteggiamenti quotidiani che mostrino, attraverso l’esempio, cosa vuol dire rispetto.

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Nulla di eclatante, basta che papà ripulisca il lavello se mamma l’ha lavato da poco e lui l’ha sporcato, oppure che mamma ringrazi papà per l’ottima cena preparata per tutti. I segreti si nascondono nelle cose piccole, piccolissime.

Poi c’è l’esempio fuori casa: lasciare il posto sul bus a persone con difficoltà motorie, attraversare sulle strisce pedonali e soltanto quando il semaforo è verde, gettare i rifiuti nei cestini. Perché c’è anche il rispetto delle regole e delle proprietà comuni.

Gli animali domestici

Per noi avere una gatta ha rappresentato un enorme progresso. Gli animali domestici sono davvero importanti per l’educazione dei bimbi, infatti esistono sempre più asili nido con all’interno cani e gatti che fanno parte delle attività. Fatti salvi i casi di bambini allergici, avere un cane o un gatto (ma ovviamente gli animali domestici possono essere anche altri) aiuta i piccoli a rapportarsi con altri esseri viventi che necessitano di cure e attenzioni, ma soprattutto rispetto.

I miei bimbi, sopratutto il grande, sanno che se la nostra gatta sta mangiando non bisogna disturbarla, esattamente come quando fa i suoi bisognini; sanno anche che la gatta non sempre ha voglia di giocare o di coccole, quindi bisognerà accettare quello che ha voglia di darci e convivere in pace per il resto del tempo senza tentare di prenderla di peso per costringerla a fare quello che ci aggrada. E poi bisogna sempre controllare, tutti, che abbia pappa a sufficenza, acqua fresca e la sabbietta pulita, prima di uscire per un’intera giornata a scuola e al lavoro. Avere cura di un animale domestico “allena” al rispetto.

La collaborazione

Mio figlio qualche settimana fa ha appeso un cartello alla porta del soggiorno. Non sa ancora scrivere ma mi ha spiegato cosa voleva dire con quel cartello: quando mamma passa l’aspirapolvere non bisogna girare per casa, per non disturbarla.

Mio figlio è da qualche tempo parte attiva delle faccende domestiche. Quando io o mio marito dobbiamo fare un po’ di pulizie, il compito di nostro figlio è quello di raccogliere tutto quanto ingombra il pavimento, si tratta prevalentemente di giocattoli, e di riporre gli oggetti ai loro posti.

Passare l’aspirapolvere è diventato dunque un “affare di famiglia”, il che significa che il mio bambino sa che è un’operazione che costa fatica, a tutti. E ogni tanto non c’è nemmeno bisogno di dirgli di ritirare i giochini.

E voi, come affrontate l’argomento “rispetto” con il vostro bambino? raccontatecelo nei commenti!