Te ne accorgi alla domenica mattina, verso le 10.30 – 11.00, quando siete già tutti fuori casa da un po’ e vai su Instagram ed è un trionfo di #relax #libroepiumone #ogginonmialzo.

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In quel momento realizzi che l’essere diventata mamma ti ha regalato tanto ma ti ha anche tolto delle piccole cose che – anche se ultimamente non si può dirlo – ti vien voglia di dire: “No, se non sei genitore non puoi capire”.

E allora ecco quali dovrebbero essere i diritti delle mamme (e dei papà) secondo me.

Diritto ad almeno un giorno senza sveglia

Perché pretendere tutto il weekend? A me basterebbe addirittura una domenica al mese fra le coltri fino alle 10 del mattino. In fondo non ho mica parlato di restare a letto fino pranzo!

E invece no. Loro, se sono piccoli, che ne sanno che è domenica e non si va a scuola – nido?

E allora alle prime luci dell’alba inzia il concerto di “Maaamaaa, paaapaaà!“. I due zombie – mamma e papà – si guardano e parte il braccio di ferro mentale “Eh no eh! Stamattina io dormo e tu tieni i bimbi!”.

Alla fine io e mio marito quel diritto ce lo gestiamo così, a turno. Una volta sonnecchia mamma, una volta papà. Ma ogni tanto i piccoli non concordano e si producono in un’invasione di campo nei confronti del genitore che con tanta fatica aveva guadagnato il turno di nanna prolungata.

E niente, non puoi farci niente: cedi sul sonno e guadagni risatine e coccole.

Diritto alla porta del bagno chiusa

Il bagno non sarà mai più lo stesso quando diventi mamma, almeno per qualche anno. Qualsiasi cosa tu faccia in bagno non sarà più una questione personale, avrai il pubblico.

Dovrai imparare a rilassarti comunque, perché per certe cose ci vuole relax e dovrai pure imparare a gestire le escursioni termiche! Come quelle volte in cui ti trovi sotto il calduccio perfetto della doccia ed è in quel momento che a lui, al tenero frugoletto, scappa la pipì: ebbene, entra in bagno spalancando la porta sul corridoio – che assomiglia più ad una ghiacciaia! – e non la richiude, ibernando così per sempre l’amata madre.

E che dire delle risse fra fratelli mentre tu stai cercando di lavarti i capelli? Ho fatto la rima ma non c’è nulla di poetico in tutto ciò. Altro diritto ceduto che però viene ricompensato da un “Come sei bella mamma!”.

Diritto all’ordine

Io non so come vada altrove ma qui, a casa mia, il lunedì mattina lo scenario è quello di devastazione totale.

Hanno avuto 48 ore per tirar fuori tutto: libri, costruzioni, macchinine, peluche, stoviglie riposte nei ripiani alla loro portata. Soprattutto il piccoletto di 20 mesi riesce a ribaltare la casa in pochissimi secondi sgattaiolando ovunque.

E poi mi fanno anche i complimenti quando dicono che sono sempre in giro coi miei bimbi. Ecco, più che voglia di stare sempre a zonzo, è autodifesa!

Diritto alla serenità stradale

Mi ritengo fortunata perché il mio bambino di 5 anni è molto bravo quando siamo in giro e sta attento a non allontanarsi mai da me. Ma quando sei in giro per la città con due pupetti il terzo occhio deve spuntare per forza e alle volte serve anche il quarto.

Devi stare attenta alle salite e alle discese dai bus evitando di lasciar su uno dei due figli. Devi evitare e/o prevedere i pericoli, perché ci sono auto che passano col rosso o auto che sorpassano a destra proprio mentre attraveri sulle strisce.

Finisce che quelle volte in cui cammini per strada da sola avverti un senso di libertà di movimento che mai avevi avvertito prima. Perché certe cose si apprezzano quando si perdono.

Diritto a non subire le ingerenze altrui

“Guardi che secondo me il bambino ha freddo!”

“Guardi che secondo me il bambino ha caldo!”

“Guardi che secondo me il bambino ha sete!”

“Guardi che secondo me il bambino potrebbe cadere e farsi male!”

Devo andare avanti? Appena esci dall’ospedale con un neonato (certe volte anche prima). perdi il diritto a farti gli affari tuoi in santa pace e vieni circondata da consulenti di tutti i tipi.

Sei costretta ad ascoltare una quantità di pareri che alla fine simpatizzi col commissario tecnico della nazionale di calcio, anzi vorresti andare ad abbracciarlo e a digli “So come ci si sente!”.

Beh, cara mamma, ogni tanto tappati le orecchie e cerca di cogliere solo i consigli e gli aiuti di chi merita davvero la tua attenzione. Poi fermati e rilassati: ogni momento con te stessa è un momento importante per essere una mamma felice.

E per affrontare la maternità con il sorriso, leggi il nostro Decalogo delle mamme felici!