“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.” (Pablo Picasso)
Quando ero piccola, alle elementari, sui libri di geografia leggevo del melting pot e sembrava quasi fantascienza. Almeno nel nostro Paese, 30 anni fa, erano poche le coppie di nazionalità mista: era un fenomeno molto più comune nei paesi d’oltreoceano.
Mi stupivo davanti al meltin pot e non sapevo che a oltre 10mila kilometri da me c’era un bimbo che parlava spagnolo e stava leggendo storie bellissime sull’Europa.
Anni trascorsi, vita vissuta, tante vicissitudini… e alla fine ho sposato un latinoamericano!
Essere una famiglia con nazionalità differenti sicuramente è un arricchimento: anzitutto per i genitori come persone e poi per i bambini.
Il primo vantaggio tra tutti: il bilinguismo. In una famiglia con nazionalità diverse è molto probabile che si parli italiano e una seconda lingua e questa è un’ottima occasione per i bambini di diventare madrelingua in due idiomi.
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Essere una famiglia multiculturale – sebbene nel nostro caso specifico parliamo di due culture molto affini e simili per stile di vita, tenore di vita, religione e usanze – sicuramente fornisce una maggiore apertura mentale ai bambini che vi crescono: hanno una grande varietà di racconti, usanze, musica, cibo.
Noto da sempre che tra le coppie multiculturali la donna – che sia lavoratrice o meno – marca in qualche maniera il quotidiano della famiglia: sta dunque a noi donne lasciare che le due culture siano in qualche modo sullo stesso piano. Inevitabilmente, vivendo in Italia, la cultura e lo stile di vita italiano saranno preponderanti: i bambini vivono immersi nella società italiana. Ma è giusto che i bambini conoscano e vivano entrambe le culture dei genitori: fin da neonati si può cominciare con la lingua e con la musica, per poi passare, crescendo, a giochi, cibo e anche viaggi!
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Essere una famiglia multiculturale ha anche degli aspetti complicati: culture diverse, soprattutto usanze diverse, possono portare nel quotidiano a comportamenti opposti che possono confondere i più piccini. E portare i genitori a litigi, se non fra loro, sicuramente con le famiglie di origine (suocere, cognati, cognate). L’educazione e le regole spesso sono diverse: pensate semplicemente alla tavola e al cibo… in alcuni Paesi del mondo mangiare con le mani è normale e naturale, così come ruttare a fine pasto!
La soluzione è sempre la stessa, quella che fa funzionare qualsiasi tipo di famiglia: il compromesso.
“L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.” Paulo Coehlo
Paola Agostini