Se durante la gravidanza la placenta copre completamente o parzialmente il collo dell’utero si tratta di placenta previa. Questa collocazione anomala non consente di procedere con un parto normale oltre ad aumentare significativamente il rischio di parto prematuro.  Possiamo distinguerne alcune tipologie:

  • Tipo I: placenta bassa, non raggiunge il collo dell’utero.
  • Tipo II: placenta marginale, arriva sino all’orifizio cervicale però non lo copre
  • Tipo III: placenta occlusiva parziale, l’orifizio cervicale appare parzialmente coperto dalla placenta
  • Tipo IV: placenta occlusiva totale, l’orifizio cervicale è completamente coperto dalla placenta.

Occorrerà attendere il termine della gravidanza per determinare se il parto vaginale sia una soluzione percorribile o meno. In caso di persistenza di una placenta di tipo III o IV si renderà necessario un parto cesareo.

Quando viene diagnosticata?

Si diagnostica mediante ecografia nel terzo mese di gravidanza dato che all’inizio della gestazione è normale che la placenta compaia nella parte bassa dell’utero. Se precedentemente non è stata accertata e si cominciano ad avere perdite ematiche senza dolore, questo può essere il sintomo di placenta previa.

Cosa fare in caso di placenta previa?

  • Se non c’è emorragia si dovrà seguire un periodo di rigido riposo e assenza di rapporti sessuali.
  • Se la diagnosi è tempestiva può succedere che la placenta si sposti e consenta il parto vaginale. Verso la trentaseiesima settimana il tuo medico ti informerà del tuo stato.
  • Se compare sangue abbondante dipenderà dal momento della gravidanza: se il bambino è ancora molto immaturo sarà necessario un ricovero ospedaliero per verificare la situazione e preparare la mamma e il piccolo nel caso si rendesse necessario un parto cesareo pretermine.
  • Se il bambino è sufficientemente maturo si procederà ad un parto cesareo per evitare rischi maggiori. In ogni caso un controllo medico di routine potrà chiarire i tuoi dubbi.