Quando dare l’acqua ai neonati?

I neonati come tutti gli esseri umani hanno bisogno di assumere acqua per garantire il benessere di tutte le funzioni vitali del loro organismo; ancora più in estate, quando le alte temperature favoriscono la perdita di liquidi attraverso la traspirazione.

L’acqua è un elemento fondamentale all’interno del corpo umano. L’acqua nel neonato costituisce l’80% del peso corporeo, percentuale che tende a diminuire con la crescita, fino ad arrivare a circa il 60% in una persona adulta. 

Ma da quando è possibile dare da bere ad un neonato e con quale modalità?

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Perché iniziare a dare l’acqua ai neonati

Primi 6 mesi di vita: latte materno

Nei primi sei mesi di vita, un neonato regolarmente allattato al seno non ha bisogno di assumere altri liquidi oltre al latte; infatti, la sua composizione è costituita da acqua per circa il 90%

Le proprietà nutritive del latte materno inoltre cambiano nel tempo per soddisfare le diverse esigenze del lattante che cresce. Anche la consistenza e la composizione del latte è differente all’interno della stessa poppata: più liquida e acquosa all’inizio per dissetare il neonato, più densa e ricca di grassi e proteine dopo per garantire la crescita. Il piccolo quindi in caso di sete è in grado di regolare il suo approvvigionamento attaccandosi più spesso al seno, anche per poppate di breve durata.

Latte artificiale

Anche il latte artificiale è un alimento bilanciato e costituito al 90% circa di acqua, ma a differenza del latte materno, la sua composizione rimane costante durante tutta la poppata. 

È possibile quindi, soprattutto durante il periodo estivo, che il lattante beva meno latte e richieda con più frequenza il biberon di acqua per placare la sete. Sì, quindi, a piccole quantità di acqua nel corso della giornata, è preferibile usare quella oligominerale in bottiglia con un residuo fisso basso. Sono vivamente sconsigliate altre bevande come tisane o camomilla.

Un’altra situazione straordinaria che richiede la somministrazione di acqua al neonato è quella dovuta a particolari condizioni di consumo o perdita di acqua; il neonato ha vomito, febbre o diarrea e per evitare il rischio di disidratazione, che costituisce un pericolo reale per il lattante, è consentito dare a piccole dosi dell’acqua al neonato.

A quanti mesi si dà l’acqua ai neonati? Come introdurla nell’alimentazione

Dopo il sesto mese di vita, quando ha inizio lo svezzamento, è possibile iniziare ad introdurre l’acqua nella sua alimentazione del neonato

L’acqua può essere offerta durante il momento della pappa o subito dopo, usando inizialmente un biberon per poi passare ad un bicchiere quando il bambino è più grande e autonomo nel mangiare. 

Quanta acqua dare al neonato durante lo svezzamento

Ogni bimbo è a sé, se il piccolo durante lo svezzamento è abituato a fare molte poppate, la sua richiesta di acqua sarà minore perché già presente nel latte materno o in quello artificiale; al contrario, se un bimbo beve meno latte e mangia pappe più dense o cibi solidi, l’acqua deve essere proposta con più frequenza.

Come insegnare ai bambini a bere

Per abituare il bambino a bere in autonomia, è possibile offrirgli in una prima fase, un biberon dotato di beccuccio in silicone (link biberon forest) così che possa agevolare il passaggio dalla tettarella alla prima tazza per l’acqua. 

Generalmente questi biberon sono dotati di manici ergonomici che consentono una salda impugnatura da parte del bambino. 

Quando il neonato ha messo i primi dentini è possibile passare ad una tazza training dal beccuccio rigido (link forest) ; ne esistono di diversi tipi, da quelle anti goccia a quelle con i manici rimovibili per offrire una maggiore indipendenza al bambino.

Fonti: