Per ogni madre lo svezzamento del proprio piccolo è fonte di grande preoccupazione perché allattare significa non solo nutrire i propri piccoli, ma anche coccolarli e dar loro amore in una rassicurante quotidianità.

In questa particolare fase occorre quindi saper gestire un insieme di sentimenti, tra cui anche una certa forma di nervosismo e ansietà. Tuttavia, svezzare il nostro bimbo in maniera naturale ossia istintiva, è possibile: si consiglia di non prestare ascolto ai miti associati allo svezzamento e mantenere la calma per conoscere il motivo che ci porta a voler (a ad aver necessità) di svezzare il nostro bambino.

Uno svezzamento parziale, ovvero quando la madre deve tornare al lavoro e le è consentito allattare durante le ore in cui è a casa, è molto diverso da uno svezzamento totale, quando la madre ha ripreso l’attività a pieno regime e non continua ad allattare pur accompagnandolo dolcemente durante il distacco dal seno materno.

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È comunque estremamente importante che la madre prenda la decisione in maniera naturale e senza condizionamenti esterni e seguendo  le indicazioni del medico di fiducia perché questo aiuta a mantenere chiari priorità e obiettivi.

Quando parliamo di bambini piccoli (con meno di 6 mesi di vita) le cui madri devono tornare al lavoro dopo il congedo di maternità, si possono prendere in considerazione i seguenti consigli:

  1. Prevedere riserve di latte le settimane antecedenti  il rientro al lavoro per poterlo amministrare in assenza della mamma.
  2. Utilizzare il latte che si estrae giorno dopo giorno
  3. Somministrare al bambino latte artificiale se non sussiste la possibilità di conservare il latte materno
  4. Sempre in accordo con il pediatra anticipare leggermente l’alimentazione complementare per proporre  nuovi alimenti quando il piccolo non è con la madre e proseguire nell’allattamento materno la sera al rientro dal lavoro

Se la madre non ha la possibilità di estrarre il latte sul posto di lavoro, è preferibile che nelle settimane prima del rientro regoli progressivamente la produzione di latte (si possono eliminare alcune poppate che coincidono con l’orario di lavoro) per evitare ostruzioni ai dotti o mastite.

Quando si tratta di bambini un po’ più grandicelli, la cosa migliore sia per loro che per la madre  è che lo svezzamento sia il più progressivo possibile affinché il bambino si abitui ad abbandonare il seno poco alla volta.

Se le circostanze obbligano la mamma a svezzare rapidamente, si può iniziare stabilendo alcuni orari precisi nell’allattamento (solo a casa, solo per dormire, solo per un breve periodo) proponendo alimenti alternativi al seno e procedendo con un graduale svezzamento.

In questi casi bisogna essere molto pazienti e capire che il seno è un elemento di rassicurazione così  importante per il piccolo che abbandonarlo potrebbe farlo sentire più nervoso ed esigente. È proprio in questo momento che è fondamentale rimanere in contatto lui, rassicurandolo e offrendogli tutto il nostro affetto  per dimostrargli che se anche non lo allattiamo al seno , lo amiamo allo stesso modo.