3 consigli per far dormire bene il tuo bambino

Dormire è una delle tante cose che un neonato sa fare. Non solo…

È anche l’attività che per molti mesi dovrebbe occupare la maggior parte delle 24 ore del bambino.

Non sa camminare, mandare un messaggio con il cellulare, mangiare con la forchetta ma tutto ciò che serve alla sua sopravvivenze è previsto già dalla Natura: infatti succhia, dorme e cerca sicurezza attraverso una relazione intensissima con mamma e papà.

Scopri i consigli della Dottoressa Ostetrica Alice Pessina per il sonno del tuo bambino.

Il sonno del bambino: il tuo piccolo ti fa dormire?

Siamo tutti concordi che un bimbo non fa apposta a svegliarsi di notte e che se potesse dormire 12 ore di fila lo farebbe, ma non c’è mamma che non si senta dire: “Ti fa dormire ?” riferendosi al bimbo che sveglia la mamma per necessità e non per scelta.

Privo di sicurezza, sentendosi solo, un bimbo non dorme esattamente come noi adulti che non riusciamo a rilassarci ed addormentarci se non ci sentiamo al sicuro.

Sentirsi sicuro per un bimbo di pochi mesi vuol dire essere abbracciato, essere toccato. Il motivo è molto semplice: per 9 mesi il piccolo è stato “dentro” la sua mamma, dove si è sentito sempre avvolto e protetto.

Ecco perché è tanto difficile per la maggior parte dei bambini – non per tutti – dormire da soli, addormentarsi senza essere cullati e abbracciati stretti.

Questo non vuol dire che questi i bambini vogliono dormire nel lettone, anzi. Semplicemente non riescono a riaddormentarsi da soli quando il loro sonno – che è fisiologicamente differente da quello di un adulto – si interrompe. A completare il quadro di un sonno tranquillo, per molti piccoli c’è anche il fatto di poter succhiare il proprio ciuccio preferito: la suzione infatti stimola la produzione di serotonina! Il succhietto Night&Day potrebbe essere l’ideale.

Leggi anche: Nanna: il tuo bimbo dorme?

Sonno e salute: perché é importante che il bambino dorma bene

Il sonno è benessere fisico e psicologico: bisogna avere grande cura di questo stato comportamentale innato durante il quale il sistema immunitario lavora meglio, l’ormone della crescita è prodotto in adeguata quantità e un bimbo si riposa da quelle che sono le sue fatiche, non tanto fisiche, ma soprattutto mentali.

È fondamentale che dopo 1/3 ore di veglia, a seconda dei mesi di vita, un bimbo dorma per “far riposare il cervello”.

Il sonno non è un’azione che impara a compiere o che può essere insegnata però può essere favorito o, al contrario, disturbato da comportamenti modificabili o eventi inevitabili.

Tra gli eventi inevitabili ci sono: la fame, i fisiologici disturbi gastrointestinali, i dentini in arrivo, una malattia, il caldo, la stessa fisiologia del sonno che prevede risvegli e una percentuale di sonno leggero che andrà man mano riducendosi.

Per comportamenti da modificare si intendono soprattutto il non prendersi cura dei bisogni del bimbo e dall’osservazione del suo linguaggio corporeo (che con un po’ di esperienza ci sarà chiaro), un uso rigido di orari e tabelle, uno stato di eccessiva ansia o di solitudine materna, un’aspettativa irreale rispetto al sonno nei primi mesi di vita.

Linee guida per una buona nanna

È consigliabile evitare di svegliare un neonato che dorme  di giorno: quel pisolino permette anche un buon sonno notturno, in quanto troppi stimoli diurni non favoriscono il riposo.

Il fabbisogno di sonno è in media 16/18 ore nel primo trimestre di vita, 14/16 nel secondo ma non tutto di notte e senza interruzioni e fino ai 2/3 anni dobbiamo aspettarci almeno un risveglio notturno.

Il massaggio infantile, canti e suoni adeguati, il portare il bimbo in fascia, una serenità famigliare, una vita routinaria senza cioè troppi cambiamenti (e non tanto un susseguirsi di cose da fare secondo una tabella di marcia magari non adeguata alla disponibilità del bimbo), un allattamento materno a richiesta  possono fare dello stato di veglia un’ottima preparazione al sonno.

Infine è importante sapere che un buon sonno ha effetti benefici sullo stimolo della fame del piccolo: un bimbo che dorme bene, mangia anche regolarmente e cresce così sano e forte.

Il contatto fisico con la mamma completa il quadro di un buon sonno: infatti la prima necessità da colmare è affettiva, relazionale e passa attraverso il contatto pelle a pelle, garantendo sicurezza al neonato e quindi un sonno adeguato alla sua piccolo età.

Dottoressa Ostetrica Alice Pessina

E in estate? Come far dormire il bambino con il caldo

Le alte temperature dei mesi estivi mettono a dura prova il sonno non solo dei genitori ma anche dei più piccoli, spesso meno abituati a sopportare il caldo di questa stagione.

Un primo buon accorgimento è la scelta dell’abbigliamento: pigiamini leggeri in fibra naturale, in materiali come il cotone che assorbe meglio il sudore e fa traspirare la pelle dei bambini.

Per quanto riguarda la temperatura ideale per dormire, si aggira intorno ai 18/20°C, ma c’è un trucco! Diminuendo l’umidità attraverso un deumidificatore, anche a temperature maggiori si dorme benissimo!

Infine, stabilire una routine e degli “orari della nanna” aiuterà il vostro bambino ad addormentarsi la sera e svegliarsi la mattina con meno fatica. In questo caso può aiutare anche decidere un orario per dire basta alla televisione o ai videogiochi e l’introduzione di un’abitudine pre nanna rilassante per voi e i vostri piccoli.

Fonti

Mamme Acrobate – Come far dormire i bambini in estate