Quando diventi genitore il tuo mondo si popola di prime volte. Le prime volte scandiscono il tempo per mamme e papà. È un tempo fatto di attese, scoperte, paure e tantissima tenerezza. La tenerezza di vedere quel piccolo esserino crescere fisicamente e mentalmente, la tenerezza di scoprirne carattere e attitudini tra paure e speranze.
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Ho un’esperienza di soli 5 anni, quindi le mie prime volte sono quelle che vanno dalla nascita all’ultimo anno di materna, ma ho idea che andremo avanti ancora per molto.
Gesti
Sono tante, troppe le prime volte legate all’attività motoria di un neonato. Si parte dalla prima volta che riesce a tenere su la testolina da solo alla prima volta che sta seduto, per poi passare ai primi “ciao ciao” con la manina e ai sorrisi.
Non parlo dei sorrisetti simili a spasmi delle prime settimane, parlo di quelli meravigliosi che arrivano un po’ più in là e in risposta ai gesti di mamma e papà. La prima volta che ho visto i miei figli sorridere così ho provato una di quelle cose che solo se hai dei bambini puoi capire.
Poi ci sono le prime volte che accogli con dei sospiri di sollievo, come la prima volta che dorme tutta la notte (un evento che quando capita mamma e papà si svegliano con la faccia di due che hanno passato il weekend alla spa a rilassarsi), oppure la prima volta che mangia da solo, ok toccherà poi ripulire la cucina con la ruspa, ma vuoi mettere che cambiamento?
Un’altra personalissima prima volta che ho accolto con grande entusiasmo è stata quella in cui sono riusciti a riagguantare e a rimettersi il ciuccio da soli, un cambiamento epocale!
Parole
Ok qui siamo a La prima volta, quella con la “L” maiuscola: “mamma” oppure “papà”. Una prima volta che attendi e stimoli per mesi, quella che ti fa dire “Allora è vero! Sono una mamma!” e giù lacrime di commozione, giro di telefonate ai parenti e status esultante sui social network, con un tono del tipo “Ho vinto il premio Nobel per la fisica!”. È meravigliosa questa prima volta e non la dimenticherai mai, se non fosse per un piccolissimo risvolto inquietate: da quel momento sentirai quella parola milioni di volte, fino alla nausea!
Poi ci sono le prime parole stentate ma utili, quelle che vanno a sostituire il pianto in caso di necessità, che ti aiutano a smistarle quelle necessita tra cacca, acqua, pappa, nanna, caldo, freddo eccetera. Sono meno tenere di “mamma” ma fondamentali.
Richieste
Nello specifico parlo delle richieste di autonomia.
“Mamma, posso mettermi le scarpe da solo?”
“Mamma, posso vestirmi da solo?”
“Mamma, posso lavarmi da solo?”
“Mamma, se mi dai i soldini posso andare da solo al bar a prendermi il ghiacciolo?”
Piccoli passi verso l’autonomia che ci emozionano, ci spaventano, ci dimostrano che il nostro cucciolo sta crescendo e che piano piano non ha più bisogno di noi per alcune cose che fino ad allora erano state di nostra competenza.
Le richieste di autonomia sono le prime volte che un genitore ama e odia, ama perché sanciscono una sorta di distacco fisico che è quasi un sollievo dopo anni di intensa dipendenza, odia perché tutte queste richieste preludono ad un distacco che alle volte non vorremmo avvenisse.
E voi che mi dite? Quali sono le prime volte dei vostri bimbi che non dimenticherete mai?