Suzione neonatale: impatto sullo sviluppo orale e linguistico e consigli per genitori
Dalla nascita ai 2 anni esiste una finestra temporale molto sensibile per lo sviluppo delle corrette abilità della bocca. Se ci pensiamo è nei primi due anni che il bambino sviluppa da zero le proprie capacità di mangiare, bere e parlare.
La muscolatura e le ossa del volto si modificano in funzione di come vengono utilizzate per i loro scopi.
La bocca del neonato, naturalmente programmata alla suzione
Le faccine tonde dei bambini, oltre che a farci emozionare per la loro dolcezza, sono state naturalmente programmate per la suzione. La testa, la faccia e la bocca del neonato sono infatti molto diverse da quelle dell’adulto, non solo nelle dimensioni.
La mandibola è in proporzione più piccola e posizionata più indietro, la lingua occupa totalmente lo spazio all’interno della bocca facendo da naturale espansore del palato, le guance hanno dei cuscinetti di grasso che aiutano nella suzione e la laringe (la zona dove sono posizionate le corde vocali e da cui parte la trachea) è posizionata più in alto nel collo.
In questo modo le vie aeree sono naturalmente più protette dal rischio che il latte “vada di traverso”. È questo il motivo per cui un neonato si nutre con estrema facilità anche da sdraiato.
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Come si sviluppa la suzione?
Le abilità di suzione e di deglutizione si sviluppano già all’interno della pancia della madre; alla 37 settimana di vita intrauterina il feto è già in grado di deglutire liquido amniotico o succhiarsi le dita.
Verso i 4 mesi di vita il neonato cambia inoltre la modalità di suzione, in particolare relativamente ai movimenti compiuti dalla lingua: da 0 a 4 mesi infatti la lingua si sposta solo anteroposteriormente e durante la suzione viene aiutata da ampi movimenti della mandibola, mentre dai 4 ai 6 mesi compie anche movimenti dall’alto verso il basso, maturando nuove abilità oro-motorie.
Come funziona?
Un bambino appena nato ha numerosi riflessi, alcuni dei quali sono essenziali per alimentarsi e crescere.
Le neomamme lo sanno bene: se sfioriamo un angolo delle labbra, la testa e la bocca del bambino si muoveranno in quella direzione. Allo stesso modo quando tocchiamo le labbra o la lingua del bambino vedremo dei movimenti della lingua che, simulando un onda, si spostano verso il fondo della bocca.
Il riflesso di suzione funziona proprio allo stesso modo: quando offriamo il seno o il biberon all’interno della bocca del bambino, le labbra e le gengive del neonato si chiudono sul capezzolo o sulla tettarella creando un vero e proprio sigillo, le guance, grazie agli appositi cuscinetti di grasso, chiudono lo spazio lateralmente e i muscoli delle guance, delle labbra e della lingua lavorano in maniera coordinata creando quella che viene chiamata pressione negativa.
La pressione negativa funziona come una sorta di vuoto o una ventosa e consente, mediante la suzione, di estrarre il latte e successivamente di portarlo nella parte posteriore della bocca, deglutirlo e farlo defluire nell’esofago.
Per poter far funzionare correttamente tutto il processo, il bambino deve sviluppare inoltre la coordinazione tra suzione, deglutizione e respirazione.
La suzione del ciuccio o del biberon funziona allo stesso modo?
Rispetto al seno, la suzione di un ciuccio o di un biberon avviene in modo leggermente diverso.
Non bisogna però spaventarsi; se utilizzati con alcune accortezze ciucci e biberon non rappresentano un rischio per la salute della bocca e delle sue funzioni.
Suzione e linguaggio sono collegati?
Suzione e linguaggio non sono direttamente collegati ma, condividendo le stesse strutture, è inevitabile che abbiano alcuni punti di incontro.
In particolare, mediante la suzione e successivamente l’alimentazione, i muscoli del viso e della bocca compiono un vero e proprio esercizio andando a rinforzare e a mettere le basi muscolari e motorie su cui poi si appoggerà la produzione dei suoni del linguaggio.
A cosa possono fare attenzione le mamme e i papà?
Quando introdurre il ciuccio
Il primo consiglio è quello di avere l’accortezza di introdurre il ciuccio ad allattamento ben avviato, per non interferire con l’apprendimento dei corretti movimenti necessari per la suzione al seno, e di salutarlo gradualmente prima dei 3 anni per prevenire malocclusioni e problematiche deglutitorie o di linguaggio.
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Che ciuccio scegliere
Per favorire lo sviluppo armonico della muscolatura, delle ossa e dei denti del piccolo è bene scegliere ciucci morbidi e che ingombrino poco lo spazio all’interno della bocca. È utile inoltre che, nel punto dove si chiudono labbra e denti, il ciuccio abbia una forma il più possibile stretta, anche in questo caso con il minor ingombro possibile.
Non esagerare con il ciuccio!
Infine, il consiglio principale è quello di dare il ciuccio al vostro bambino quando è davvero necessario (ad esempio in fase di addormentamento o nei momenti in cui la regolazione delle emozioni è molto difficile) e di evitare il suo utilizzo nelle occasioni di scambio comunicativo o di gioco. Queste infatti, hanno il grande potere di far sviluppare al bambino tutta una serie di prerequisiti comunicativi, fatti anche di versi suoni ed esperienze orali, che stanno alla base della conquista delle prime parole e di tutto il linguaggio successivo.
Fonti:
- Diane Bahr, “Nobody ever told me (or my mother) that!” – Sensory World – 2010
- Diane Bahr, “Feed your baby and toddler right” – Future Horizons INC – 2018